Anno MDCXXII. 71 gere la Religion Cattolica della Valtellina, erano chiaramente incamminati a slargar le ali, e coll’ingoiar quello Stato ad opprimere la libertà d’Italia , mettendo un forte catenaccio a quella poTta , ^er cui poflono calare i loccorfi llranieri. Carlo Emmanuele Duca di Savoia, sì perchè Principe avido fempre di nuove guerre, e che non potea fofferire gl’ingrandimenti della Spagna, e la baldanza de’Miniflri di quella Corte, sì ancora per fuoi particolari riguardi, e per l’alleanza fua colla Veneta Repubblica: cominciò vigorofamente a proccurare una Lega fra il Re Criflianiflimo, la Repubblica Veneta , e lui. Effendo venuto a Lione effo Re di Francia, il Duca infieme col Principe di Piemonte fuo Figlio , e colla Nuora Cri/lina, Sorella del medefimo Re, colà li portò ad inchinare la Maeflà fua, da cui ricevette molte finezze . Perorò egli molto contro l’avidità de gli Spagnuoli, e fi e-fibì di concorrere ad una Lega con dieci mila fanti e mille cavalli ; ma ritrovò , che nel cuore di quel Monarca aveano troppo polfo i rifleifi della ilretta parentela col Re Cattolico , e la guerra viva contro gli Ugonotti, non mai quieti nelle vifcere del fuo Regno. Tornò il Duca nel dì 17. di Novembre ad abboccarli col Re in Avignone. Tutto quel che per ora tanto egli, che i Veneziani ottennero , fu che il Re Lodovico fece parlar alto da i fuoi Miniftri alla Corte di Spagna , acciocché fi deife efecuzione al Trattato di Madrid per gli affari della Valtellina. Perciò fi rinforzò il negoziato fra i Miniilri delle due Corone, intervenendovi fempre anche il Nunzio Pontifizio; e ficcome era flato fatto il progetto di depofitar la Valtellina con tutta le Fortezze in mano del Papa, o pure del Gran Duca, o del Duca di Lorena , fenzachè peranche fi foffe arrivato a fiffare , chi n’ aveffe da effere il Depofitario : così la maggior applicazione fi rivol-fe ad affettuare il propoilo Depofito . Ma intanto i Grigioni, ora inviliti, ora temerari , penfarono ad ottener colla forza ciò , che a-michevolmente s era dietro a proccurar colla deflrezza ne’Gabinetti. Però moili a furore, ed animati dai Veneti Zecchini, benché i piìi armati di foli baffoni a foggia di mazze , fi diedero a ricuperare i Luoghi dall’armi <\e\\'Arciduca Leopoldo, e quanti Tedefchi trovarono ne’prefidj, tutti li facrihcarono alla lor collera, a riferva di que’ che erano alla guardia di Maienfelt, e di Coira , i quali rifugiati ne’ Cartelli fi renderono con patti oneili. Ma nel Settembre fi cangiò fcena, perchè le truppe Arciducali diedero una fconfìtta ad efli Grigioni, e a gli Svizzeri loro aufiliarj, e ricuperarono Maienfelt e Coira con altri importanti Luoghi. Seguì pofcia una fofpenfion d’armi, e continuò nelle Corti il filo pacifico de’Trattati. E 4 Atten-