X » con Luigi XIII. tirato dal Richelieu in Italia con grave danno del »Piemonte, e del Monferrato, e colle defolazioni recate al Manto-» vano dalle infoienti truppe Cefaree. L’anno 1630. e feguente mol-» tiplicaronfi le calamità in Italia, e fi vide la fopraffina Politica del Ri-» chelieu. Calò quelli in Italia in qualità di Generalifiìmo, avendo » fotto di sè i Marefcialli di BafTompiero, di Sciomberg, e di Crequì. » Seguila prefa e lacco orrido della Città di Mantova fatta da’Tedef-»> chi, eiTendo con accordo ritirato fui Ferrarefe il Duca Carlo a vi-» ver di limofina. Morì tocco d’apopleflìa il Duca di Savoja in Savi-» gliano, afflittiifimo per aver perduta la Savoja dopo fpefe e fatiche »immenfe. ]1 Richelieu fufcitò de’nemici potenti all’Imperadore in » Germania, onde fi venne a’trattati di pace in Ratisbona, adopran-» dofi in Lombardia Monfignor Panciroli Nunzio del Papa, e il Maz-» zarino per conchiuderla. Si pofe in efecuzione l’anno feguente, in » cui il Richelieu con ammirazione comune abbandonò il Duca di Man-»> tova, principal motivo della venuta de’Franzefi in Lombardia, e pro-» curò tutti i vantaggi al Duca di Savoja: ma gli riufcì con politica » eccellente rimaner con Pinerolo, e Calale nelle mani, malgrado de-» gli Aullriaci di Germania, e di Spagna; e il Duca di Mantova rieb-» be il Ducato fmembrato nel Monferrato, defolato dalla pelle, e fpol-» pato da’Tedefchi. Per compimento di tante miferie il Vefuvio fece ♦»la memorabile eruzione, che defolò tanto paefe , coprì di tenebre, » e cenere la Città di Napoli, e fpinfe fino nella Dalmazia lo fpavento. » Torna l’anno 1632. alle cole di Roma, per dimollrarne la fua fo-» lita llima. Dice, che Urbano Vili, avea l’anno 1630. conferito e » rilèrbato il titolo d’ Eminentiifimi a’Cardinali, a tre Elettori Eccle-» fiallici, e al Gran Mallro di Malta, fenza parteciparlo ad alcuno: » e che dopo la morte del Duca d’Urbino avea dichiarato Prefetto di » Roma il nipote Taddeo Barberini, fopra di che nacque alcuno fcom-» piglio , perchè in Roma fi fa quel cafo delle jermaliià , che nelle altre »per le Janguinoje battaglie, e per le importanti conqufie : e le chiama: » cacci e di mofche. Bialìma poi fortemente il Pontefice, per non aver »voluto aiutar 1 Imperadore nell’ellrema neceifità, in cui l’aveapo-» Ilo Cullavo Adolfo di Svezia, che quell'anno reltò uccifo in batta-» glia il dì 16. Novembre a Lutzen dodici miglia da Lipfia: continuan-» do però gli Eretici la loro guerra coll’Imperadore ; onde l’anno fe-» guente anche il Papa mandò in fufiìdio della lega Cattolica cinquan-» ta mila lcudi. Con due fatti memorabili chiude il medefimo anno » 1631. col fupplicio di Giacinto Cenimi ( nipote del Cardinal d’Af-» coli, e d’alcuni Religiofi, che con fattucchieria d’una Statua di ce-» ra volevano privar di vita il Pontefice: e colla condanna emanata in »Ro- \