4:, Annali d’ Italia: fe di Santa Croce colle Galee di Napoli e Sicilia occupò fulla Riviera Occidentale del Mare Liguftico i Marchefati di Oneglia e del Marro, fpettanti al Duca. Pafsò anche rinojofa all’ attedio di Atti; ma perchè vi accorfe con tutte le Tue forze il Duca, e s’avvicinava il verno, tempo mal proprio per le prodezze militari, fe ne ritirò; laonde oramai conofcendo d’aver che fare con chi non era figlio della paura , diede di nuovo orecchio alle propofizioni della Pace. Nel dì primo di Dicembre fu conchiufo in Atti, che il Duca per 1’ oitequio da lui proiettato alla' Corona di Spagna, farebbe il primo a diiarmare; che fi renderebbe vicendevolmente ogni Luogo prefo ; che le differenze fra le Cale di Savoia e di Mantova fareb-bono rimette in Arbitri; e che il Duca di Mantova renderebbe le gioie della Duchefla Margherita, e in certi termini pagherebbe le di lei doti, e quelle ancora della Duchefla Bianca di Monferrato. Con-tuttociò l’Inojofa, ficcome colui, a cui non pareva affai umiliato il Duca, e rilarcito il decoro della fua Corte, perchè non v’era parola di fommeifione e perdono richiedo da lui, ricusò di fottofcrivere quegli Articoli , allegando di non poter ciò fare fenza 1’ afienfo del Re Cattolico. In graviflime fmanie proruppe dipoi, perchè il Principe Tommajo avea prefa Candia del diilreito di Novara , e perciò pubblicò un Editto contro il Duca, che fe ne rife. Con quelle irre-loluzioni terminò in quelle parti 1’ Anno prefente . Parlammo di fopra de gli Ufcocchi, malnadieri abitanti in Segna, Città di Cafa d’Auttria su i lidi dell’Adriatico. Erano etti tornati al deliziofo lor meftiere della piraterìa, e in quelli tempi fpezialmente infettarono non meno le Terre e i Legni de’Veneziani, che quei de gli ileffi Turchi. Ed appunto in quell’Anno il Gran Signore Ipedì un U-fiziale e minaccie a Venezia, quafichè la Repubblica fotte complice, - o almen ferrafie gli occhi alle loro infolenze. Nel dì otto di Maggio dodici barche armate d’etti mafnadieri Ufcocchi incontrateli con altrettante di Albaneli, vennero ad una fanguinofa battaglia, che cotto loro ben cara. Per vendicacene, tre giorni dopo colta nell’lfola di Pago la Galea Veneziana di Crittoforo Veniero, la forprefero, crudelmente ammazzando quanti Ufiziali e foldati vi trovarono, a riferva d’etto Veniero. Per le doglianze fatte da i Veneti, all’ Arciduca Ferdinando , furono fpediti da Gratz Commifiarj, per mettere in dovere que’Cor* fari; ma fprezzati fe ne tornarono indietro, quali erano venuti. Dopo xli ciò etti Ufcocchi aflalirono varj Luoghi non men della Repubblica Veneta, che de’Turchi, e ne menarono gran bottino non folo di robe e d’animali, ma anche di donne e fanciulli. Migliore ripiego non