VI »detto. Dice però eflere flato biaiìmato Leone Allacci , a cui ne fu » commetta la cura, per averla lafciata sfiorare, trovandoli alcuni di »quei Codici nella Reai Biblioteca di Vienna. Nemmeno quelli va » immune dal penfiero d' arricchire per quanto potè la propria C'afa , ma »con onefii metfi : avendo impetrato dal Re Cattolico , che 1’ unica fì-» glia, ed erede del Principe di Venofa fi maritatte con un fuo mpo-» te, la quale portò 40. mila ducati d’annua rendita in tanti Feudi »del Regno di Napoli. Alche foggiugne aver contribuito il Cardi-» nal nipote, il quale per rifparmiare al Pontefice ^10 le brighe fpinofe » del Governo, le affunje egli , lafciando, che il Papa fi divertiffe in af-» coltar le Accademie tfiituite da lui nel Palalo, alle quali interveniva » con piacere, ftccome perfona dottijjìma , e amante de ProjefJ'ori delle let-» tere . Poco fopra però avea detto, che, depolìtata la Valtellina » in mano del Pontefice , affinchè ne giudicatte, non mancò gènte ma-» li^iofa, che fognò in lui inclinazione a ritener quel dominio per la Chie-» fa Romana, o a trasferirlo nefuoi nipoti. Ma fopraggiunta la mor-» te fece fvanire tai dilcorfì. Non può negarli, che de’tre riferiti Pon-»tefici, benché lodati dall’Annaliila, non fia più il taciuto, che 1’ »epilogato delle loro azioni. Succede ora un Pontefice , che ci fa ve-» dere il contrario . »Egli è Urbano Vili, già Card. Maffeo Barberini eletto di folian* »ni 55. con flupore di tutti, e di complejfione molto rchufia , con ri-» maner troncate le fperan^e a i vecchj Cardinali di giugnere a maneggiar »le Chiavi di S. Pietro. Così 1’Annalifta all’an. 1623. ripigliando il » fao itile piacevole , intermetto per {’addietro a cagion della mate-» ria. E a piè dell’ anno riferita la morte del Principe Federigo della »Rovere unico figlio di Francefco Maria Duca d'Urbino, dice , che » la Corte di Roma cominciò lofio a adocchiare quel Ducato, come Sia-» to vicino a ricadere alla Camera Apojìolica , e a far preparamenti per » ajficurarfene in avvenire il Dominio. Quello parlar livido ila bene »negli Annali Italiani, perchè in etti fu tralafciata la Bolla di S. Pio » V. De non infeudando &c. data l’anno 1567. e tutte le altre, di »cui abbiamo parlato; difiìmulata quella di Paolo V. ( Rullar. iom. » 3. Confi. 13. ), confermativa di tutte le precedenti, e voluta igno-» rar quella d’Urbano Vili. ( Tom. 4. Rullar. Confi. 65. ) del dì 30. »Settembre del medeiimo anno 1623. che fa veder la coftanza de’ »Romani Pontefici in quali 50. anni nel voler rillaurato il patrimonio » della S. Sede . La qual fama rifoluzione di S. Pio V. non me-».no refero efficace i Succettòri, col rinovarla, e praticarne la de-» terminazione ; quanto la dichiarò giulta la Divina Providenza, col » riunire in si breve tempo tanta porzione di etto Patrimonio già di- » Itrat-