Anno MDCXLV. 179 berìni, quantunque il Cardtnale Antonio fi trovade fpogliato della Pro-tezion della Francia , e a Don Taddeo Tuo Fratello tolta la Dignità di General della Chiefa, e difputata quella di Prefetto di Roma. Mutarono faccia in quefl’ Anno i loro affari, fìa perche Papa Innocenzo X. non avefle portato un buon cuore verfo di loro al Pontificato, o fia perchè nafcedero tali emergenti, che gli facefTero cambiar maffime ed affetti. Fu detto, che fi alterale il Papa per non poter cavar di mano del Cardinale Antonio certi biglietti, fcritti dal Marchefe Teodoli all’Ambafciator di Francia, per tirarlo a favorir l’elezione del Cardinal Panfilio, de’quali tenea gran conto edo Cardinale Antonio, fic-come coiè, che poteano fervir di difcolpa al fuo operato nel Conclave. Tuttavia anche fenza di quedo potè Papa Innocenzo giugnere a prendere altre rifoluzioni: tanti erano i ricorfi fatti contra de’Barbe-rini dalla folla de’lor nemici, non folamente dal Popolo, ma anche da molti della Corte deda, e maffimamente da gli Spagnuoli, dichiarati troppo mal foddisfatti di loro.. Imperciocché da gran tempo non fi era veduto Nepotifmo, che tanto odio ed invidia avelie eccitato come quefto, sì per la deteinata precedente guerra, e sì ancora per le tante ricchezze da loro accumulate, edendoci, chi fa accendere ( credo io con efagerazione ) fino a quattrocento mila Scudi Romani di rendita annua 1 lor beni tanto di Chiefa, che Laicali, confidenti in U-fizj pubblici, Luoghi di Monti, Città, Cartella, Ville, Commende,, ed altri Benefizj, efTendo colati in loro tutti i più pingui dell’Italia. Sopra tutto gravi erano i rifentimenti della Camera Apodolica, rimada indebitata di otto miilioni d’oro, calcolandofi, che circa quaranta mil-lioni fodero padati per le mani Barberine, durante il loro governo ; perlochè veniva il Papa idigato a dimandarne conto. Non potea di meno il buon Pontefice di non mirar con ifdegno caricati per capric-ciofe occafioni fotto il precedente governo i fuoi Popoli di tante gabelle, che poi s’erano fecondo il folito alienate con fondar varj Monti venduti a’particolari, di modo che di due miilioni d’oro di rendita annua de gli Stati della Chiefa, un millione e trecento mila feudi annualmente andavano a pagare i frutti, e i fettecento mila redanti appena badavano alle fpefe necedarie: giacché altre rendite della Dateria e vendite d’Ufizj foleano colare nella borfa propria de’Papi. Com-miferava perciò Innocenzo tante piaghe della Camera Apodolica, il commoveano tanti lamenti delle aggravate Comunità, e bramava di rimediarvi. La difgrazia volle, che in foli defiderj andò poi a finire la fua buona volontà. Ora fra tante doglianze e grida contro d’effi Barberini non man- M 2 cavano