XIX »pubblica Veneta una lega tra Sua MaeftàCriftianiflìma , iVenezia-» ni, e i Duchi di Savoia e di Modena , per conquiftare il Ducato » di ’Milano , e dividerlo tra gli Alleati . Con tai neceflarie prevenzioni palliamo ora a lentire le determinazioni di quello Miniftro , » animato da doppio fpirito di vendetta contro la Santa Sede, e dai> » fetto per Alfonto IV. Duca di Modena. » Dice l’Annaliita, che s'impegnarono ancora le due Corone cf intcr-»porrei loro ufi;j , per ottener foddis fazione dalla Camera Apofìolica al- * U giufle pretensioni della Cafa cf E(ìe, e a quelle del Duca di Parma * pel Ducato di Caflro . Così inutilmente concertò ne’Pirenei quel »buon Miniltro, lenza che a D. Luigi d’ Aro, e alla Maellà Catto-» Iica importalle niente un aliare così odiofo. Morì intanto il Maz-» zarino l’anno \66i. lafciando al Tuo Alunno Lodovico XIV. giovi-»ne fervido di n. anni, documenti, e avvilì, affinchè non decli-» nafle punto dalle vie del governo da lui aperte , e battute . L’in-» folenza fuddetta de’foldati Corfi gli prefentò l’anno 1663. il mo-» tivo di vendicarli, a torto, o a ragione, della Santa Sede. Che » però vane furono le interpofizioni del Gran Duca Ferdinando II. » de’Veneziani, e degli altri Principi per unoaggiuftamento : men-» tre s’ingropparono nel negoziato , parole dell’ Annalilta , le pretenfionl » del Duca di Modena per le valli di Comacchio , e del Duca di Parma » per Caflro , contro la Camera 4pofiolica foflenute dalla Francia . Nè »creda già il Lettore, che foile in Lodovico XIV. fentimento, o fine » diverfo da quello del Mazzarino. E f'e mai credeile in contrario , »gli leverà ogni dubbio 1’Annalifta medefimo , il quale foggiugne: » Intanto il Re Crifliani[fimo, per maggiormente battere la Corte di Romay » fatta nafeere Jedi\ione nella Città d' Avignone , mandò per sì proccura-»10 pretejlo le fue milizie ad impoffeffarjene , ficcome di tutto il Contado » Venefino fpettante alla Chiefi Romana, sfoderando appreffo delle ran-»rìde, 0 per dir meglio, delle aeree ragioni fopra quegli Stati. Fecean-» che decretare fui fine di Luglio dal Senato di Aix, che fi riunivano que-» gli Stati alla Provenga , come illegittimamente alienati una volta. Quanti do erano trecento anni, che la Chiefa Romana lipofjedeva . Mille gra-» zie per parte della Santa Sede rendiamo noi all’ Annalilta cortefe, »che bravamente difende i di lei Stati lontani. Non ha già motivo »di farlo per gli Stati vicini. Anzi afpramente fi duole, come mai » un Miniftro del Santuario, a cui non manca la dottrina loda, e ve-» ra della noftra Santa Religione , s’introduca sì profanamente a par-» lare della di lei violenta umiliazione nel trattato di Pif'a del dì i*. »Febbraio 1664. itefo da MonfignorBurlemont per fija Maeità Cri-» ltianiffima , e Monlìg. Rafponi per Sua Santità, muniti ambedue delle