31 c Annali d’ Italia. aiuto . Entro la Città furono poi fpinte dal Duca di Lorena alcune ai-ire migliaia di difenfori . Nel dì 14. di Luglio comparve l’efercito Tur-chefco, e cinfe Vienna d’affedio. Diedero coftoro principio a gli approcci , a gittar bombe , ed altri fuochi artificiati nella Città , a bersagliar colie batterie i baluardi , 'e a lavorar di mine : al quale ufizio abbondavano di gente fperta, cioè di molti Rmegati ; laddove Vienna fi trovava quali affatto priva di contraminatori. Non mi fermerò 10 a far la defcnzione di quello memorabile affedio , per cui tutta anche rItalia reiìò sbigottita, nè altro parlava che di un sì formidab.ie avvenimento. Tutti perciò correano alle Orazioni, avendo il Pontefice pubblicato un Iolenne Giubileo in tal congiuntura per implorar la mifericordia e la benedizione di Dio. Dirò dunque in fuccinto, che continuò per tutto 1’ Agolìo lo sforzo dell’ Armi Turchefche fotto Vienna , e giunfero effe a prendere ìlcammin coperto; a far più mine e brcc-cie nelle mura; a dar più e più furiofi affalti; ma che maraviglie di valore fecero nella diiefa anche i CrilHani, sì col rifpignere i nemici, sì col far vigorofe fortite , non rifparmiando il fangue proprio, e con tal felicità e bravura , che le migliaia di Turchi lafciarono ivi le vite. Ma già aveano gli oftinati Mufuimani fermato il piede nella punta di un baluardo; e fu creduto, che la Città non fi farebbe più potuta fo-ffenere, fe il Gran Vilìre avelie con un generale affalto voluto facri-ficar più gente . Forfè fu ritenuto dalla fperanza di cogliere per sè i te-fori della Città, ottenendola a patti; perchè col prenderla per affalto farebbono le ricchezze cadute in mano de’foldati vogliofi del facco . Ma incoraggiti i difenfori dal ficuro avvifo del vicino foccorlò, più che mai attefero a nuove tagliate , fortite, ed altre azioni coraggiofe, per prolungare il più poffibile 1’ avanzamento de’nemici. Avea ne’primi Meli di queft’Anno X Augujlo Leopoldo conchiufe varie Leghe , o per quiete , o per difefa dell’imperio e de gli Stati fuoi nella preveduta gran tempeila, onde era minacciato. Spezialmente per interpolizione dello zelante Pontefice Innocenzo Xì. feguì una Confederazione fra lui, e Giovanni Sobiejchi Re di Polonia nel dì 31. di Marzo. Quanto più vide effo Augufto crefcere il pericolo, e poi formato l’affedio delia fua Capitale, tanto più affrettò i Principi e i Circoli della Germania, e il Re fuddetto di Polonia ad accorrere in aiuto. Lacaufa era comune. Caduta Vienna, doveatremare ogni Prin-. cipe e Città di que’ contorni. Concorfero dunque a sì urgente bifogno 11 prode Re Polacco con circa trenta mila de’fuoi Nazionali; Maffì-mdiano Emmanuelìo Elettor di Baviera, e G oroio Elettor di Saffonia, e molti Principi voloncarj , fra’quali quattro della Caia di Saffonia t