Anno MDCX. ? t no poi quelli nuvoli, non folo perchè il Papa, i Veneziani, e gli altri Principi d’Italia fi fiudiarono alle Corti di Spagna e Francia d’impedire ogni rottura; ma ancora perchè cefsò di vivere eilò Contedi Fuentes, personaggio di fommo credito nell’arte della Guerra, e più defiderofo di efla che della Pace. Abbiamo dal Dogiioni eflere fiato sì eforbitante lo squagliamento delle nevi nelle monragne, fra le quali è fituato il nobile Marchefato di Ceva in Piemonte, che inondata tutta quella Valle, vi recarono annegate più di quattro mila perfone con innumerabil quantità di pecore e d’altri beftiami, e che rovinarono quattro ben forti Rocche e trentadup Borghi con tutte le lor Ca-fe. Aggiugne il medeiìmo Storico, che V Arno ( vorrà dire il Tanaro ) a neh' ejfo Jcorrenào per me^o la Città di Ceva, tanto crebbe nel dì tj. di Gennaio, che menò via un Ponte fopra ejfa fondato già con dodici archi di pietre quadre, e con forti ([ime catene congiunto, con cento venti edifiy fabbricati fopra ejfo ( il che par cofa da non credere ) che da me^a notte fpiantandoji fu la morte di tutti quegli abitanti. IL feguente giorno più crefcendo /’ inondazione, la parte più baffi della Città rimafe tutta abbattutale fi fi conto, che vi perirono più di mille e cinquecento perfone fcn^a. le robe e caje. Conofcendo il Pontefice Paolo, di quanto decoro, e molto più di quanta utilità per la Religione Cattolica potrebbe eflere Io Audio delle Lingue Ebraica, Greca, Latina, ed Arabica, nel dì 28. di Settembre dell’Anno prefente, pubblicò una Bolla, con ordinare, che in ogni Studio di Religiofi Regolari sì Mendicami, che non Mendicanti, vi fofle un Maeftro delle tre prime Lingue, c ne gli Studj maggiori quello ancora dell’Arabica. Lodevoliflìmo e nobil penfiero, e comandamento degno d’un zelante Pontefice, il quale meritava, e tuttavia merita maggior efecuzione, maflìmamente in Italia, dove certo non mancano ingegni atti a tutte le bell’Arti. Anno di Cristo mdcxi. Indizione ix. di Paolo V. Papa 7. di Rodolfo II. Imperadore 5 6. GRan tranquillità godè in queft’Anno l’Italia, da che Filippo 111. Re di Spagna o per fua inclinazione alla Pace, o perchè così richiedeva l’infievolito fiato della fua Monarchia, avea comandato, che fi difarmafle nel Ducato di Milano. Stentò molto a far lo fteilb Carlo Emmanuele Duca di Savoia , nel cui animo non trovavano mai pola le idee di qualche novità pel proprio ingrandimento. In quelli tempi