374 Annali d Italia. Anche il Generale Conte Rabuùn lòrtomife a forza d’ armi Vipalanca, £ Ponzova, e un gran tratto di paefe Taccheggiato rallegrò di nuovo le Criftiane milizie . Quanto fàliffe in alto per sì gloriofa campagna il nome del Principe Eugenio, ognun fel può immaginare. L armi Venete in Levante, affiline anche in quell’Anno dalle Galee del Papa e di Malta, altro non fecero, che tentar di combattere iènza mai potere ridurre le Turchefche ad accettar daddovero la sfida. In tre fui, e in tre diverfi tempi venne la Veneta Flotta contro 1’Ottomana, e furono anche principiatele offefe, ma iènza cou-iiderabil vantaggio delle parti; e fi vide 1’alluto Capitan Bajsà Me%-7^0 morto Tempre cedere il campo a i Crilhani e ritirarfi. Giubilò in quell’ Anno il vecchio Papa Innocenzo XJI. sì per la Pace universale con-chiufa in Riswich, come ancora per l’infigne vittoria riportata in Ungheria contra de’Turchi. Per terzo motivo d’allegrezza lì aggiunfe l’avere Federigo Auguflo Eiettor di Saflbnia profetata pubblicamente la Re-ligion Cattolica: il che fervi a lui di fcala per falire fui Trono della Polonia. Solenne ringraziamento a Dio fu fatto in Roma per la vittoria Suddetta^ e diede quella motivo al Pontefice di ammettere alla fua udienza j] Conte di Martinitche per le fue difobbhganti maniere, e per le vio-, lenze pallate, eie .era da .gran tempo efclufo . Attento il fanto Padre 3 tutto ciò, che riguardava l’aumento della Fede Cattolica, alTegnò nell’Anno prefente un fondo coniìderabile per le Milfioni dell’Etiopia giacente nel cuor dell’Affrica, giacché gli erano Hate date iperanze di rimettere di nuovo la concordia di que’Crilliani Scifmatici colla Chiela Romana. Intenzione fommamente lodevole, per.effére que’paelì di fmifurata eftenfione, ben popolati, e forniti da Dio di molti beni, e poco neila credenza lontani dal Cattolicifmo; ma intenzione finquì priva d’effetto, parte per 1’ odio «ponceputo da que’Popoli cóntro gli Europei; e parte perchè le conquille fatte da’Turchi rendono troppo difficile oggidì e pericolofo l’accertò a quelle contrade. Liberò anche i! Papa i fuoi Popoli da alcune impolle, fpezialmente l'opra il grano; acquiftò con danaro la Città d’AlBano per la Camera Apostolica; e da Cardinali zelanti lì lafciò indurre a comperare il Teatro di Tordinona, per impedir le recite delle Commedie. Penfando il Gran Duca Coji-mo 111. de' Medici, di provvedere al Matrimonio finora iterile del Gran Principe Ferdinando fuo tiglio, concniufe in quell’Anno il Maritaggio di Anna Maria Francefca Figlia di Giulio Francesco ,’ ultimo Duca di Saffen-Lavemburg, che portava gran dote, col Principe Qian-Gafione fuo Secondogenito. Seguì tale Spofalizio nel dì due di Luglio, e que- llo Principe pafsò ad abitare dipoi con poca lekcità in Germania. .Nè fi dee