Anno MDCLVI1. medefima sfortuna,- tornando per forza alla loro ubbidienza. Niun altro fatto rilevante feguì in quelle parti. In sì grave e pericolofo impegno abbisognava affaiffimo la Veneta Repubblica de i foccorii del Pontefice, mollratofi finquì alquanto fordo alle lor preghiere. Di tal congiuntura fi prevalfe Papa Alejfandro VII. aiutato ancora da i caldi u-fizj del Re Crillianifiìmo, per indurre il Senato Veneto a rimettere in Venezia e nelle altre Città i Religiofi della Compagnia di Gesù. Favorevole fu il decreto, laonde dopo cinquant’anni d’efilio ritornarono eflì Padri colà a coltivar la vigna del Signore. Applicò il Pontefice in iùiTxdio dell’armi Venete i beni de’Conventini aboliti in quello Stato, e i Conventi de gli Ordini Religiofi de’Cruciferi, e di Santo Spirito, da lui fuppreffi con altre grazie. Era pallata nel precedente Anno da Napoli, e da Roma la Pelle a Genova. Quivi nel preSente fece ella un’orrida ilrage per la Grettezza delle cafe e Strade di quella popolata Città,- entro la quale, Senza parlare del territorio, fi fece conto nel Mefe di Settembre, che foiTero perite Settanta mila perfone. Anno di Cristo mdclviii. Indizione xi. di Alessandro VII. Papa 4. di Leopoldo Imperadore 1. NElla Dieta dell’imperio a molte difpute fu Sottopofla l’elezion del nuovo Imperadore, non tanto per li maneggi de’Franzefi , affinchè fi ilaccalTe dalla Cafa d’Aullria la Corona Imperiale , quanto ancora per la Speranza nata ne gli Elettori di potere in tal congiuntura condurre alla Pace la Francia e la Spagna. Ma Svanito il pio di-fegno, rellò finalmente eletto Imperadore Leopoldo Ignazio, Re d’Ungheria e Boemia, Figlio del defunto Augufto nel dì 18. di Luglio dell’ Anno prefente con plaufo univerfale per le lue belle doti. Era egli in età di diciotto anni. GiunSe , Siccome dicemmo, Sul fine dell’Anno precedente l’eSercito FranzeSe condotto da Francefco /. Duca di Modena Sul Reggiano . Confifteva in Sette mila fanti e cinque mila ed ottocento cavalli, Sul principio di quell’Anno pafsò quell’Armata il Pò, non effendo giunti a tempo gli Spagnuoli, per impedirle il palleggio, e andò a prendere i quartieri d’inverno nelle ubertofe Ville del Mantovano, e mallìmamente in Viadana, e ne’Luoghi circonvicini . Rigorofi ordini pubblicò il Duca, perchè a niuno fi faceffe violenza, e fi viveffe con quiete come in paefe non nemico, eligendo nondimeno gli occorrenti viveri e foraggi per l’Armata. Fu da molti creduto,