Ili Annali d* I t a l i a ; penfava la Francia di fpedirgli per terra un corpo di cavalleria ; e perciò il Caracena nello Stato di Milano facea buone guardie a fine d’im-pedirne il paffaggio. Andarono a monte quelli penfieri per la ritirata del Guifa, reilando fommamente ringalluzziti gli Spagnuoh , al vederli con tanta felicità liberi da quella temuta invalìone , e confufo l’ardire de’nemici Franzefi. Poco profperamente camminarono in queft’Anno gli sforzi della Veneta Repubblica nella guerra col Turco. Venuta la primavera, voglio* fo Lorenzo Delfino Generale deila Dalmazia di far qualche gloriofa imprefa, con fei mila combattenti fi portò ad affediare la forte Piazza di Chnin, e^cominciò a batterla. Non pafsò gran tempo, che fopra-giunfero al foccorfo cinque mila Mufulmani, che obbligarono 1 Criftia-ni alla ritirata. Fu quella fatta con sì mal ordine, che rimafe divifa la fanteria dalla cavalleria, e perciò recarono amendue sbaragliate con perdita di circa tre mila perlone, di molte Infegne e Cannoni: difgra-zia amaramente fentita dal Senato non men per lo danno fofterto, che per lo fcoraggimenro delle rimanenti milizie. Seguì ancora nel dì undici di Giugno ne’mari di Levante una fiera battaglia fra 1’ Armata navale Turchefca e la Veneta affai inferiore di forze. Con tutta la dif-parirà fecero maraviglie di valore i Veneziani, ed anche incendiarono alcune Navi nemiche -, ma più n’ ebbero incendiate delle proprie , ed •alcune altre rimafero prefe . Grave nulladimeno effendo ftato il danno de gl’infedeli, ciafcuna delle parti, fecondo il folito in fimili cafi, decantò la vittoria . Nè fi dee tacere una curiofa avventura di quefti tempi. Ad alcuni Religiofi Minori Offervanti, il numero de? quali llipera di gran lunga qualfivoglia altro Ordine Religiofo , cadde in penfiero di / facrificar le loro vite o fulF Armata navale , o in Candia, per dif^fa del- la Religion Criiliana. Propollo nella Congregazion di Roma il loro zelo e difegno , fu approvato con alcune modificazioni, e reftò dileguata più d’ una Città , dove s’avea da unire quella Armata Fratefca. Ma fi frappofe il Duca di Terranuova Ambafciatore di Spagna in Roma, facendo riflettere, che portando i Francefcani Tarmi contra dti Turco, avrebbono perduti i Luoghi Santi di Gerufalemme; e tanti altri dello lleffo Ordine elìdenti nelle Miilìoni del Levante, farebbono rimaffi efpolli alla crudeltà de’Turchi. Per tali oppofizioni abortì il fopradetto difegno. Molti maneggi avea fatto Francesco 1. Duca di Modena , per paffare alle terze Nozze , ficcome Principe robuffo, e di delicata cofcienza; ma fvaniti quelli, in fine s’appigliò a prendere Donna Lucrezia Barberini, Nipote de’Cardinali Francejco ed Antonio, e pronipote del già Papa Urbano Vili, con dote di mezzo millione d’oro. Tale