13 6 Annali d’ Italia. tenne da i Veneziani il Principe Luigi d’E (le fuo Zio e lor Generale, affinchè venifle al comando delle fue milizie. ScriiTe ancora per aiuto al Marchefe di Leganes Governator di Milano, che follecitamente mife in marcia due mila fanti, ed ottocento cavalli, con ordine di paflare il Pò, ed entrare nel Parmigiano. Sul principio dunque di Febbraio s’ inviò il Duca di Modena colle fue genti ad uniriì con gli Spagnuoli, e giacché il Marchefe Villa s’era condotto di là dall]Enza per Vontra-ilarne il palio, gli riufcì di valicar quel fiume, e d'infeguire i Savoiardi e Parmigiani, che fi ritiravano verfo Parma. A San Lazzaro fi venne alle mani, e recarono sbaragliate quante fchiere nemiche s’incontrarono lente nel cammino. Ma il Villa accorfo col meglio de’fuoi al conflitto, sì bravamente rimife in buono llato la battaglia, che furono con loro danno obbligati Spagnuoli e Modenefi a tornarfene indietro. Nello ilelfo tempo lpinfe il Leganes quattro mila fanti e fecen-to cavalli a’danni del Piacentino, dove colla forza fu occupato Ca-ilel San Giovanni, ed efercitato T eltremo della barbarie col fuoco e co’Taccheggi in quelle parti; e però fu chiamato colà in aiuto il Marchefe Villa. Allora il Duca di Modena con dodici mila fanti, mille cavalli, e quattro Compagnie di corazze, e con tutta la Nobiltà del fuo dominio, da più parti aliali lo Stato di Parma, s’impadronì di RolTena e Co-lorno, Luoghi forti, e d’altre Terre, mettendo a facco tutto il paefe, con obbligare i nemici a ritirarli fotto il cannone di Parma: Città, che fi afpettava un afièdio, ficcome anche Piacenza dal lato de gli Spagnuoli. Era per crefcere quello incendio , ma il Pontefice Urbano Vili, con inviare al Duca di Modena Monjignor Melimi Vefcovo d’ Imola, e il Gran Duca Ferdinando, tanto fi adoperarono, che l’induf-fero ad una tregua, e fuffeguentemente alla Pace col Duca fuo Cognato. Anche la Valle di Taro fu in quelli tempi da Vincenzo Imperiali tutta melTa a facco, di modo che il Duca Odoardo, coilretto a pattare incognito pel Genovefato, fe volle ritornare a Caia, vi trovò defolati tutti i fuoi Stati, colla perdita anche di alcune Terre. Que-ito fu 1’ unico guadagno, che gli recò la Lega con Francia e Savoia, da lui intraprefa fuor di propolìto. Svegliatisi per li danni del Parmigiano e Piacentino il Duca Vittorio Amedeo, e il Marefciallo di Crequì con tutte le lor forze fui fine di Febbraio, a motivo di una diverfione, entrarono nel Milanefe, con prendervi alcune Terre, e minacciar Vigevano: il che fece ufci-re in campagna anche il Leganes. Dopo una fvantaggiofa fcaramuc-cia furono forzati i Collegati a ritirarli di là dalla Sella. Ma quelli dopo aver fatto concerto col Duca di Roano, che nel medefimo tempo