Anno MDCXLVII. 199 il Gabinetto di Francia lavorava, per muovere contro lo Stato di Mi-lapo de i nuovi nemici, e gli venne fatto di tirar nel iuo partito Fran-cefco /. d'Efte Duca di Modena. Non avea quello Principe ommeffa diligenza veruna, per aiteitare il fuo oiTequio alla Corona di Spagna; le aveva anche offerto il fuo fervigio. Trovò Tempre dal Minillero Milanefe attraverfato anzi contrariato ogni fuo maneggio ; e fpezialmente ebbe adolerii, perchè gli Spagnuoli gli negavano il poffeffo di Correggio, che pur gli era ftato venduto all' Imperadore . Si prevalfe il Mazzarino di quelli diffapori : per condurre fui principio di Settembre effo Duca in Lega colla Francia, la quale facendo la liberale colla roba altrui, facilmente accordava, che tutte le conquifte da farii nello Stato di Milano farebbonoin pro di chi le faceffe, con obbligo nondimeno di prendere il poiTeffò d’ogni acquillo a nome del Re, il qual pofcia a fuo tempo ne darebbe fedelmente il poffeffo a i conquiflatori. Quattromila fanti, e mille e cinquecento cavalli Franzefi vennero da Piombino fui Reggiano, a’quali il Duca Francefco unì un pari numero di combattenti . Riufcì al Duca con quella gente fui line del fuddetto Mefe di valicare il Po, e di fpargere il terrore fra gli Spagnuoli, che tutti il ritirarono alla difefa di Cremona. Colà comparve l’efercito Gallo-E-itenfe, e fi fecero alcune fazioni, e il tutto finì in iar fola mente paura a gli Spagnuoli; non andando d’accordo col Duca gli Ufiziali Fran-zeii ; non venendo mai il Principe Tommafo, benché chiamato a quella imprefa ; e crefcendo ogni dì più le pioggie e i fanghi dell’Otto-bre : bifognò battetela ritirata. Si riduffe quell'efercito a’quartieri di verno nella ricca e nobil Terra di Cafal Maggiore del Cremonefe, dove patì de’gran difagi per mancanza di foraggi e d’altre provviiìoni. Nell’Ifola di Candia poco profittarono in quefl’Anno l’armi Venete, anzi riufcì a i Turchi di accoilarfi alla Città di Candia ileffa, e di for-tificariì in que’contorni. Celebre nondimeno riufcì la Nave Capitana di Tommafo Morofino, che contro cinquantadue Galee nemiche va-lorofamente fi difefe. Vilafciò gloriofamente la vita il prode Generale, ma vi perirono de’Turchi più di mille e cinquecento perfone. Maggior felicità provarono i Veneziani nella Dalmazia, dove ricuperarono No-vigrado, difefero bravamente Sebenico, e riduffero alla loro ubbidien-»a Nadino, Scardona, Zemonico , ed altri Luoghi. Anno