i^4 Annali d’ Italia. tere del Re. Aprirono allora gii occhi i Potentati vicini, e conoscendo, che fe non fi metteva argine a sì gran torrente d’armi, e ad un Re di sì buon appetito, che non direbbe mai baila, ognuno fe ne avrebbe a pentire: Leopoldo Augufto, i Principi delTlmperio, gl’Ira-glefi, Ollandefi, e Svezzeiì, o trattarono o conchiufero Leghe. La Corte allora di Francia, a cui non compliva di tirarli addoflo l’invidia e nemicizia di tante Potenze, accortamente prima che leguiiTero maggiori impegni, volle farli onore col buon Pontefice Clemente , ( il qual ceno avea accordato molte riguardevoli grazie alla Francia ) mostrando , che in riguardo fuo condifcendeva di buon cuore alla Pace. Quella in fatti fu conchiufa in Acquisgrana nel dì due di Maggio, recando in potere del Re Crilliamffimo il meglio delle Piazze conqui-ilate in Fiandra. Fu reftituita a gli Spagnuoli la Franca Contea tal quale era, ma non quale era Hata. Perciocché prevedendo il Re Lui- fji, che dovea rellituirla, fmantellò tutte le mura e fortificazioni del-e Fortezze, ne afportò le artiglierie, le munizioni ed armi, e fin le campane. Secondo il calcolo de gli Spagnuoli afeefe quello danno ad otto millioni di lire di Francia, e cinque ajtri ne dovettero poi elfi impiegare in rimettere bronzi, armi, magazzini, e fortificazioni, per tornar pofeia in breve a tributar tutto ad un Re confinante, troppo am-biziofo e manefeo. Riufcì in quell’Anno all’ottimo Papa Clemente di ottenere dal Re Crillianiffimo, che fi abbattelfe in Roma la Piramide ivi alzata per colpa di pochi in obbrobrio di tutta la Nazione Corfa, con far anche il Papa levar via una Croce polla davanti la Chiefa di Santo Antonio con Ifcrizione poco favorevole alla memoria del Re di Francia Arrigo 1V. Calde ancora erano le illanze dello zelante Papa al- lo ilelTo Monarca per foccorfi in aiuto di Candia , a cui minacciavano l’ultimo eccidio l’armi Turchefehe. Contribuì il Re danaro, affinchè i Veneziani aiToldaffero gente in Francia, e fomminillrò navi per condurla nell’Arcipelago. Concorfero volontarj a quell’imprefa molti della primaria nobiltà Franzefe, e cento cinquanta Ufiziali riformati. IL Duca della Fogliada unì ducento Gentiluomini, il Conte d'Arcourt della Cala di Lorena ottocento buoni foldati , e circa due altri mila lì mifero fotto le lor bandiere, e andarono ad imbarcarli col Come di San Polo. Finqui’ il Marcheje Francefco Villa Ferrarefe, Generale del Duca di Savoia , avea con fommo valore , con titolo di Generale de’ Veneziani militato in Candia, e per molte lue fegnalate azioni s’era acquiftato gran gloria. O fia che il Duca per fuoi proprj bifogni o difegni il richia-maiTe a Torino, o ch’egli per gare accadute co’Generali Veneri fi tro-