Anno MDCXLIII. iy\ via della Poretta alla volta di Piiloia, con difegno di forprendere quella Città (provveduta di prefidio. Con quattro mila fanti, e mille cavalli andò egli, e giunfe a dare la {calata a Piiloia. Ma non corrif-pofe al fuo valore la fortuna, perchè i Cittadini coraggiofamente dife-ièro le mura, benché non potelTero poi efentar la campagna da un grave Taccheggio. Per quello accidente dimandò il Gran Duca foccorfo a i Veneziani, e al Duca di Modena, i quali accorfero per tagliare la ftrada al ritorno del Valenzè; ma egli, dove men fel credevano, paf-sò, e li lafciò del ufi . Dopo quelle, ed altre molte azioni di non molto rilievo, che io tra-lafcio, fatte in quelle parti, ed anche in Tofcana, dove ì Fiorentini non meno nelle difefe che nelle offefe riportarono molto onore: quelli bravi combattenti andarono a cercar ripofo, lafciando, che ne’Gabinetti feguitaflero le telle Politiche i lor duelli, per mettere fine ad una guerra, che coftava poco fangue, ma che ferviva a dillruggere affaif-limo chi l’avea fui dodo. Il bello fu , che Odoario Duca di Parma, per cui pure era fatta la fella, fe ne flette Tempre agiatamente al Bon-deno e alla Stellata, fenza nè pure llendere un dito in aiuto de’fuoi Protettori: il che diede molto da penfare e da dire a gli Speculativi, e molto più da lclamare a chi fi ritrovava intereflato in sì fatti imbrogli. E giacché s’è fatta menzione all’ Anno precedente d’aver la morte liberata la Corte di Francia da un troppo violento Favorito e primo Mimtlro di quel Re, non fi dee ora tacere, che la Prudenza nel prefenre Anno liberò anche la Corte di Spagna da un altro potentifli-mo Favorito, cioè dal Come di Olivares, appellato il Conte Duca ^ perche finalmente tiratoi! il fipario al mal governo di quello Miniftro, per cui tante fciagure s’erano affollate fopra la Monarchia Spagnuola, il Re Filippo IV. arrivò nel dì 15. di Febbraio a cacciarlo di Corte, con relegarlo a Locches, dove ben preilo gli affanni e la rabbia gli abbreviarono la vita. Anno di Cristo mdcxliv. Indizione xn. di Innocenzo X. Papa i. di Ferdinando III. Imperadore 8. TRattossi alla gagliarda nel verno dell’Anno prefentedal Cardinale-Alejfandro Bicki, come Plenipotenziario del Re Cnilianiiììmo, di comporre le differenze del Duca di Parma, e de i Principi Collegati con Roma. Riamavano forte la Pace i Veneziani; non men di lo-