Anno MDCXXXII. h5 Cefarea il MarcheSe di Pianezza a chiedere l’inveilitura della parte del Monferrato, che gli era toccata. Molte oppofizioni s’incontrarono a sì fatta richieda, ma ritrovandoli allora in pellimo flato gli affari dell’Impe-radore in Germania, la Maeftà fua,per togliere ifemi di nuove turbolenze in Italia , non osò in fine di negarla , e nei dì 17. d’Agoflo ne Spedì il Diploma. Tuttavia ancora duravano le controverse , ed anche la nemicizia fra il Duca Suddetto, e la Repubblica di Genova, per cagion mafiìma-mente del Marchefato di Zuccherello. Compromeffa quella loro pendenza nella Corte di Madrid, fui fine di Novembre dell’Anno precedente era ufcito un Laudo, che a i Genovelì parve gravofo, e pure l’accettarono; ma fu apertamente rigettato dal Duca di Savoia . Capitò poi in Italia nell’Anno feguente 1633.il Cardinal Infante Don Ferdinando, Fratello del Re di Spagna , incamminato per Governatore in Fiandra. S’inter-pofe egli, e induffe il Duca alla pace con alcune dichiarazioni aggiunte al Decreto di Madrid . InforSero ancora alcuni piccioli vapori di dif-Senlìone fra la Corte di Roma , ed alcuni Potentati, per aver Papa Urbano Vili, nel Giugno del 1630. fenza partecipazion d’alcuno conferito e riSerbato a i Cardinali, a i tre Elettori EccleSiaflici, e al Gran Maftro di Malta , il titolo d’Eminentìjjimi: al che in alcune Corti fu fatto contrailo . Aveva eziandio elio Pontefice trasferita nel Nipote Taddeo Barberino Principe di Paleftrina, l’antica Dignità di Prefetto di Roma , vacata per la morte del Duca di Urbino . Nacque per quello qualche fcompiglio nella Corte di Roma, dove fi fa quel cafo delle formalità, che nell’altre per le SanguinoSe battaglie e per le importanti conquide ; perchè il nuovo Prefetto pretendeva la preminenza Sopra gli Ambaiciatori delle telle coronate, e quelli ebbero ordine di attenerli dail’intervenire alle Cappelle Pontifizie. In oltre a particolari amarezze con effo Prefetto tirata fu la Repubblica Veneta ; ma frappoflifi Mediatori di ripieghi e di pace , lì rifolfero in nulla quelle caccie di mofche . Piena nondimeno di fofpetti e paure fu 1’ Italia tutta nell’ Anno presente , per le terribili guerre, che Sconvolfero e rovinarono infinito pae-Se della Germania. In sì grave pericolo > come ora, non s’era mai trovata l’Auguila Caia d’A u Uria perii continui progredì , che tutto dì faceva il formidabil Re di Svezia Gujìavo Adolfo , unito coll’Elettor di Saffonia, e con altri Principi, o disguflati del regnante Imperadore, o ìfligati dalla Francia, o infperanziti delle Spoglie della Monarchia Au-ilriaca . La Religion Cattolica fopra tutto lì vide alla vigilia di una gran fovverlìone Sotto l’armi vittorioSe di quel Re Eretico, il quale, mae-ilro di guerra, Sempre più s’inoltrava nel cuor della Germania. Fu ridotto a tanto 1’ Auguilo Imperadore Ferdinando , che il vide Sorzato a rie hi a- 1