Annali d* I t a l i a. glorioiì Antenati fi gloriava d'eiTere il Figlio primogenito della Chie-ia y covaffe difegno di muovere veramente guerra ad un Pontefice, in cui non cadeva reità per gli altrui falli, ed offeriva anche convenevoli foddisfazioni, fenza però crederli obbligato ad accordare le efor-bitanti pretenfioni della Corte di Francia . Tuttavia le correnti diavolerie fufcitarono de gli altri mali u-mori in Francia , che fecero poi maggiore ftrepito negli anni fuffe- fuenti . Imperciocché in queiK tempi comparvero alla luce alcune efi della Sorbona, per le quali fi pretendeva, che il Papa fenza il Concilio non foffe infallibile ne i Decreti del Dogma; ch’egli foffe fottopofto al Concilio univerfale ,• che non fi ftendeffe punto la di lui autorità fopra il Temporale de’Principi ; nè poteffe egli deporrei Re, uè affolvere i fudditi dal giuramento di fedeltà: il che fece temere, che fi penfaffe a qualche fcandalofo Scisma nella Chiefa di Dio. Ih sì fcabrofe contingenze non mancarono ( nè mancano mai ) animofi Configlieri , che perfuafero a Papa Aleffandro VII. di fare il bravo, e di lollenere il decoro e la libertà del fuo Principato coll’armi ; e però determinò egli di ammaliar venti mila fanti, e due mila cavalli , con ordinar leve di foldati anche ne gli Svizzeri in Germania: al qual fine approntò la fomma di un milhone e mezzo, prendendone una parte a frutto , che probabilmente ita tuttavia a carico della Camera Apoftolica , ed efigendo dal Monachifmo d’Italia, ma non del- lo Stato Veneto, trecenfo mila feudi, oltre a quei d’altre fomme, che per altre cagioni dianzi erano ilate fopra i loro fondi impolle . Quindi fi diede a muovere i Principi della Crillianità in difefa della Chiefa contro le violenze, che ufava, e più minacciava d’ufare il Re di Francia . Andarono Brevi, parlaro-no i fuoi Minillri ; ma daper-tutto fi trovarono orecchie forde ; e fin lo iteffo Re di Spagna preoccupato dalla Francia , non diede fe non amorevoli configli di ag-giullare il meglio , che fi poteva , quello imbroglio , non lofferendo gli affari fuoi per la guerra del Portogallo, di fpofare le altrui querele. Nè lafciava in fatti il Pontefice dibattere di buon cuore le vie dell’accordo , avendo a quello fine inviato in Francia Monfignor Ce-fare Rafponi , uomo affai deliro e faggio per trattar di concordia. Non fu quelli ammeffo nel Regno, e folamente a Ponte Buonvicino su i confini della Savoia feguì l’abboccamento fuo col Duca di Crecjuì, e quivi colla mediazione de’Minillri di Spagna e di Venezia, fi (pianarono i principali punti dell’accomodamento. Tutto nondimeno andò in fafcio , perchè infillendo il Plenipotenziario Franzel’e , che precedetela difincamerazione di Cailro, intorno a che non aveva facol-