Anno MDCXVII. 55 Miniilri, che aveano acconfentito a i iuddetti Articoli; e il Duca di Savoia per varie ragioni ricalcitrò. Ma convenne cedere al He Cnllia* nilfimo, che rifentitamente ne comandò l’elocuzione, e fece anche arredare in Lione per quello l’Ambafciator Contarino. E perciocché i Veneziani non s’erano mai voluti ritirare dall’attedio di Gradilca, e quella oramai agonizzava, il Governator di Milano oltilmente entrò ne’terrirorj di Bergamo e di Crema, e recò eccellivi danni a quegl’ innocenti Popoli. Da quella diverlione ril'ultò la Salute di Gradifca. Era tornata in Lombardia e nel Friuli la calma mercè della Pace fuddetta, ma non cefsò per quello la burrafea nelle parti dell’Adriatico. Aveano i Ragufei dato ricetto e viveri all'Armata navale del Duca d’Ottima; amareggiati perciò i Veneziani ordinarono alla loro Armata navale di danneggiar le terre di quella Repubblica. Eflendo ri-corfi quei di Ragulì all Ottima, fpedì egli di nuovo il Riviera alla lor difefa con una (quadra di Galee e Galeoni armati di tutto punto. Nel dì dieci di Novembre furono a villa le due nemiche Flotte. La Veneta era di lunga mano fuperiore all’altra in numero di Legni, ma non aflai fornita di marinaresca, nè di combattenti. Nel dì feguente le artiglierie diedero principio in lontananza alla lor finfonìa. Ma non fi venne mai all’abbordo; perciò dopo aver la Capitana Spagnuola cagionato gran danno colle bombarde e colla moScnetteria alle navi nemiche, talmente li Sgomentarono le foldatefche Venere, che per quanto facefle e dicette il prode lor Generale Veniero, non ne potè avere ubbidienza. Crefciuto poi il vento, lì fepararono le due Armate; la Veneta verfo l’Albania e Schiavonia, con perderfi cinque delle fue Galee fot-tili per la furia del mare; e la Spagnuola a Manlredonia e Brindifi. Ebbero pofeia il meritato gaftigo gh Ufiziali Veneti, che aveano mancato al loro dovere. 11 Veniero fu premiato. Non tanto per ifventare altri tentativi, che potette far l'Ofluna, quanto per rifarcire il fuo o-nore, il Senato Veneto immediatamente formò una maggiore Armata navale di Vafcelli e d’altri Legni da guerra, sì bella e potente, che da gran tempo non le n’era veduta una Somigliante, e v’imbarcò, oltre ad altre milizie, tre mila OUandeiì. Corle quella Flotta per tutto il Golfo anche nell’ Anno feguente, fenza trovare nemico alcuno, perchè l’Ottima non lì arrifehiò da lì innanzi a fare il bravo per mare. Ma quella guerra, ch’egli non potè più fare apertamente a i Veneziani, inlìdiofamente non cefsò egli di continuarla conrra di loro nel cuore della (letta Venezia, iìccome diremo. Trovavalì in quelli tempi l’/w-perador Mattìas fenza Succeflìone; nè pure ne aveano i due Suoi Fratelli, cioè gli Arciduchi Alberta e Ma/Jlmiliano. Però l’Arciduca. Zerdi-6 D 4 nando