Anno MDCXXX.* i0y prendano a viva forza una Città ? Il Conte Galeazzo Gualdo, che fup-pone anch’egli orditura interna di qualche Cittadino, ficcome alquanto lontano d’età da quella terribile fcena, non è ballante a decidere la controversa, e molto meno lo fon io . Quel che è certo, o fia che dal Duca Carlo, da che fu ritornato in Mantova, non fi trovafTe fondamento a tante dicerie e fofpetti, o pure che per tema e rifpetto dell’ Imperadore lì rimaneffe dal pefcare ulteriormente in quello imbroglio, procedo non fu fatto , e reftò folo in bocca del Popolo e de’ curioiì il prò e il contra di quefla particolarità Ora avendo i primarj Ufiziali dell’Armata Cefarea , cioè i Baroni d’Aldringher, e GalafTo ( era forfè allora in Piemonte , o infermo il Collalto ) fatto gran preparamento di barche nel Lago, nella notte precedente al dì 18. di Luglio quetamente s’accodarono al di fotto del Ponte di San Giorgio, e al pollo della Predella, nel quale flelTo tempo altri afTalti diedero in altre parti . Fu dipoi attaccato il pettardo alla Porta del Volto fcuro guardato da pochi Svizzeri, e fe ne impadronirono, ed apprefio anche del Palazzo Ducale. Francefcu O/jino de i Duchi di Lamentana , e il Durante accorfero alla difefa ; ma il primo vi lafciò la vita, e il fecondo con altri Ufiziali reftò prigione. Saltati dal letto il Duca , e il Marefciallo d’ Etrè, foflennero alquanto 1’ empito de’ nemici, ma conofciuto in fine difperato il cafo, fi ritirarono nella Fortezza di Porto, e falvofìi in un Moniflero la Principerà Maria col fuo Figliolino. Trovavafi Porto dalla parte della Città , Sprovveduto di fortificazioni, dentro vi Sguazzava la Pdtilenza , pochi erano i difenfori, e meno le munizioni e la vettovaglia. Però avendo toilo gli Ufiziali Cefarei fpedito colà, per efplorar le intenzioni del Duca , il trovarono difpoflo per neceffità a capitolare la refa. Incaricato dunque da lui il Marchefe Strozzi conchiufe nello flefio giorno 18. di Luglio, che fof-fe lecito al Duca Carlo , alla Nuora e al figlio di flarfene in Mantova, o pure di ritirarfi nel Ferrarefe col bagaglio , che aveano in Porto ( ed era ben poco ) fenza permetter loro che un giorno folo alla partenza ; e che il giorno feguente anche il Marefciallo d’Etrè potrebbe andarfe-ne liberamente colla fua famiglia. Furono accompagnati efio Duca con tutti i fuoi, e il Marefciallo fino a Melara nel diflretto Ferrarefe ; e 1’ infelice Principe pafsò dipoi a Crefpino a far delle tetre meditazioni fo-pra la miferia del fuo flato, avendo perduto tutto, e fenza che nè e-gli nè la DuchefTa avellerò potuto portar feco un foldo o una gioia da potere almen vivere per qualche giorno . Al cumulo ancora delle dif-grazie del Duca s’ aggiunfe il mancargli il compatimento di moiri, che gli davano la taccia d’efTerfi comperato il fuo eccidio, colf aver fem-