Anno MDCLVI. iji zione de’Legislatori ; e le cofcienze poco fcrupolofe non fappiano trovar ragioni, per credere non fatte per loro le ilefie Leggi della Natura e di Dio. Quello inafpettato rifarcimento di Nepotifmo fece cangiar linguaggio a i fabbricatori di prognollici intorno a queflo Pontificato . Fra gli altri allettato il celebre P. Sforma Pallavicino, che fu poi Cardinale, dal bell’afpetto di que’primi Mefi, s’era già meffo a i'crivere la Vita dello lleffo Papa. Ma da che vide la metamorfofì fud-detta, gli cadde la penna di mano, e lafciò quella cura a chi folle di llomaco diverfo dal fuo . Ma fpezialmente ebbero a lamentarli di que-ilo Pontefice i Veneziani, come abbiamo dalle Storie del Senatore Andrea Valiero, e del Signor Graziam , perchè avendo egli Cardinale nel Conclave fcritto di fua mano il Decreto , obbligante il futuro Pontefice a fomminiilrar a fue fpefe un corpo di Galee, e tre mila fanti in difefa di Candia, divenuto poi Papa trovò mille difficultà , e nè pur s’induffe a darne un migliaio, con riilrignere nell’ultimo tutta la fua liberalità a fpedire in aiuto de’Veneziani quattro fole Galee . Poca durata fece nel Trono Ducale di Venezia Carlo Contarino, eiTendo egli flato chiamato all’altra vira neli’Anno preiènte. Ebbe per iucceflòre Francefco Cornaro, il cui Ducato non fi ilei e , che a foli venti giorni. In luogo fuo fu poi eletto Doge Bertuccio Valiero. Era folita l’Armata navale Veneta ogni annodi poftarfi alle bocche de’Dardanelli, per impedirne 1’ufcira alla Turchefca. Avvenne, che nel dì 26. di G ugno comparve colà Sinan Baisà con gran flotta, rifoluto dipaHare, fenza'chieder licenza a i Veneziani. Però fi venne a un terribile conflitto. Era comporta 1’Armata Veneta, lotto il comando di Lorenzo Marcello Capitan Generale, di venticinque Vascel- li, altrettante Galee, e fette Galeazze, oltre a fette Galee de’ bravi Maltefi. Per due ore di oilinato combattimento fu incerta la vittoria, finché foprafatti i Turchi dal valor de’Criftiam rincularono, cercando colla fuga di fottrarlì al cimento . lnfeguiti fi precipitavano in ma« re per falvarfi a nuoto. Molte lor Navi rimafero divorate dal fuoco , altre fi ruppero a terra. Tredici Galee in oltre, fei Vafcelli, e cinque Galeazze , vennero in poter de’Veneziani, colla morte , per quanto fu creduto, di diecimila di quegl’Infedeli; colla liberazione ( fe pur tanto fi può dire ) di cinque mila (chiavi Crifliani, e coll’ acquifto di gran copia d’artiglierie e di attrecci militari, ricavati dalle abbandonate Navi, alle quali fu dipoi appiccato il fuoco. Fu quella la pm infigne vittoria riportata da i Veneti nella prefente guerra , fe non che reftò effa funellata dalla morte dello ileffò Capitan Generale Marcello. Dopo un spi fortunato fucceftb, efpugnarono i Crilliani 1 Itola e P 4 R°o