XXIX
» Principi Italiani per le contribuzioni immenfe efatte dal Conte Antonio » Caraffa Co m miliario Generale di Celare per la guerra del Pie-» monte. L’anno feguente pubblicò Innocenzo XII. la Bolla celebre, » con cui fi vietava da lì innanzi ogni eccejfo in javor de' nipoti Pontifi^j , » a’dì 28. Giugno; e l’Annalifta li trova finalmente contento. Non paf-» fa anno, che ixm abbia egli molto da riferir di tanti buoni regolamenti, e tante r:foime, che fece quello buon Pontefice , ma effendo mcl-» to noie, e molto poche quelle che epiloga ne’fuoi Annali, noi rimet-» tiamo il Lettore al comuiuiììmo Bollario di effe Pontefice, ove le ve-» drà tutte con molta diltinzione, contentandoci qui di riferire alcune par-» ticolarita non volgari, fomminiftrateci dall’ Annalifta. Tale fi è quel-» la dell’an. 1695. in cui Venezia abbandonò a’Mufulmani l’Ifola di » Scio; meno pfospere andaron le cole in Ungheria , e gli Alleati del » Duca di Savoja tolfer Calale a'Franzefi, e lo rellituirono al Duca di » Mantova. Dice, chei*l Papa volendo affolutamente riformati ceiti Or-» dini Religiofi, lcaduti dall’antica dilciplina, deputò una Congregazio-» ne , in cui fra,gli altri Monjìgnor Fabbroni, che ju poi promojjo alla Sa-» era Porpora , perfonaggio ^elantijjlmo, ebbe la disgrafia di tirarfi addof-» fo ¿'indignatone e C odio di molujjìmi Cappucci. Merita il fuo luogo an-** che l'orgoglio di Giorgio Adamo Conte di Martinitz Ambafciator Ce-» fareo, il quale l’an. 1696. dichiaratofi non voler ceder la mano al Governatore nella proceflìone del Corpus Domini, perchè quelli d’or-»> dine del Papa non intervenne , pretefe il Martinitz d’andare fra’Car-» dinali Diaconi, perturbando cosila Sacra funzione: l’anno feguente ».fece un palio più ardito, mentre afliffe al fuo Palazzo Editto fpedi-» to in Vienna , in cui s’intimava d’ efibir documenti, e legittimar mol-» ti feudi Imperiali fuppolti ufurpati in Italia, o lenza lnveliitura da lun-» go tempo. Ma quello riparò il Papa con altro Editto del Card. Pa-» luzzo Altieri Camerlingo, che dichiarava nullo l’Imperiale, indi fpe-» dì le fue g'tulle doglianze a Vienna per tale attentato, e riduffe l’Im-» peradore a defiftere, e a feufarfi. Ma ficcome nel medefimo anno fe-» guì la memorabile vittoria a Zenta fui Tibifco, riportata dal Princi-» pe Eugenio nella prima fua fpedizione contro i Turchi, che boriofi » per le vittorie de'due anni indietro, col Sultano Mullafà lì. alla tella, » fi credevano il terrore del Mondo; tutto finì in gioja, e anche il Mar-» tinitz fu ammeffo all’ udienza del Papa . Sèguì poi tregua colla Po->» tenza Ottomana , rellando ognuno colle conquide fatte: e le Poten-» ze Cattoliche godevano una pace politica , llando tutte in attenzio-» ne della Monarchia di Spagna prolfima a rellar lenza fucceffione, e » coji molti pretendenti ; onde ciafcuno fi premuniva , e anche il Papa » mandava foldati a’confini del Ferrarefe. In fatti l’anno Santo 17o0.
» al dì