io ^Annali d’ Italia: felice. Fece dunque Papa Paolo mafia grande d’armati, con dichiararne Generale Francefco Borghefe Tuo fratello, e Mario Farnefe fuo Luogotenente. Spedì a Genova, per arrolare quattro mila Corfi, e a gli Svizzeri per avere tre mila fanti di quella Nazione. Accrebbe i pre-fidj e le fortificazioni di Ferrara e delie Città marittime. In fomma avrede detto, che Roma penfava daddover© a far delle prodezze. E tanto più corfe voce, perchè Filippo III. Re di Spagna promife d’entrare in quedo brillo, per fortenere l’autorità Pontiiicia, e andarono anche ordini di far gente al Conte di Fuentes Governator di Milano, Minirtro, che nulla più fofpirava, che il lucrofo mefiiere di comandare a un’Armata. Ma non dormivano i Veneziani. Oltre all’armamento da lor fatto in Italia, moffero Francefco Conte di Vaudemon-te Figlio del Duca di Lorena lor Generale a far leva di molte migliaia di foldati Alemanni. Altrettanto tentarono co i Grigioni lor Collegati, e con gli Svizzeri, avendo colà inviate a querto fine groife ri-meife di danaro. Alledirono medefimamente gran copia di navi in Mare, nel Pò, e nel Lago di Garda, facendo intanto fapere a tutti i Principi d’edere pronti a lacrificar ogni cofa, per nulla cedere in queda controversa, perfuafi, che la ragione e la giudizia foffe dal canto loro. Ma non pertanto non fi lafciava di trattar di pace, gareggiando in quedo no-til ufizio per ottener la gloria del primato 1 Re di Francia, e di Spagna, e i Duchi di Savoia, e Firenze. Ma Arrigo IV. Re Cridiamlfi-mo, che andava innanzi a gli altri nell’amore verfo il Senato Veneto, quegli fu, che più ardentemente fi maneggiò per quedo affare. Spedì egli in Italia Francefco Cardinal di Gioioja , che verfo la metà di Febbraio comparve a Venezia. Trattò il Cardinale lungamente con quel Senato, e ben capita la lor mente, fi mode dipoi alla volta di Roma, dove pervenne nel dì 22. di Marzo, e cominciò a far gadare il bene della concordia, e i.mali grandi della difcordia, rapprefentan-do, che fe gli Spagnuoli, i quali non celiavano di contrariar la buona intenzione del Re Cridianiilìmo, fodero venuti all’armi, non avrebbe potuto il fuo Re difpenfarii dall’opporiì a i loro difegnn Che il Re d’Inghilterra prometteva aiuti a Venezia, ed avrebbe dichiarata la guerra alla Spagna. Che non erano più quedi i Secoli barbatici, ed eflerlì co i tempi mutate anche le Maflìme, e fminuite di troppo le forze della Camera Apodolica. Ora il Papa , che finalmente s’era accorto, qual poco capitale fi potede far de i fuflidj del Re Cattolico, già titubante per timore di tirarfi addodo delle difgudofe brighe, e conofceva di non poter reggere folo a sì grave impegno : concertate col Gioiofa le maniere di lai vare il fuo decoro, gli diede facoltà con ■ '■■■ ì Idiu-