Annali d’ Italia; 10 sfortunato attedio , fenza poter fare altra imprefa nella campagna prelente. Maggior fortuna fi provò in Dalmazia, dove il Provveditor Generale Girolamo Comaro s’impadronì della Fortezza di Knin, benché armata di tre recinti, e pofcia di Verlicca , Zounigrad, Graf-faz , e della Torre di Norin. Tali acquili! non compenfarono già 1* infelice fucceffo di Negroponte, per cui rimafe l’ommamente afflitta la Veneta Repubblica. Ebbe all’incontro la Corte Cefarea motivi di (ingoiar allegrezza per laprofperità delle fue armi nell’Anno prefente . Alba Regale Città dell’Ungheria, che può contendere il primato coUa Regai Città di Buda, fu bloccata nella Primavera; ed allorché quel Baisà e preli-dio videro giunte le artiglierie da Giavarino, il dì io. di Maggio fi efentarono da maggiori perigli, cedendo quella Città ai Criftiani con affai onorevoli condizioni. Si formò in quelli tempi anche il blocco di Zighet e Caniffa Piazze di molta coaiéguenza . Spedito ez;andio 11 Conte Caraffa alla Città di Lippa , da che ebbe alzate le batterie e formata la breccia, v’entrò, effendofi ritirati tutti i Turchi nel Cartello , il quale berfagliato dalle bombe , da lì a poco ottenne dì renderli con buoni patti; ficcome ancora fece Titul. Nè pure il General Conte Caprara {lette in ozio , avendo col terrore fatto fuggire dal-le due Fortezze d’Illoch e Petervaradino i nemici. Nella llelTa maniera l’importante porto di Karancebes , chiave della Tranlìlvania , fu prefo dal General Veterani . In fomma davanti a i paiìi delle Cefaree Armate marciava dapertutto la Vittoria. Irnprefe più grandi meditava intanto il prode Elettor di Baviera , giunto nel dì 29. di Luglio all’ efercito primario di Cefare , che era comporto di quaranta mila bravi Alemanni, oltre a gli Ungheri del partito Aultriaco. Le mire fue e-rano contro l’infigne Città di Belgrado Capitale della Servia. Pafsò felicemente di là dal Savo la coraggiosi Armata , ancorché in faccia le (leffe il Sarafchiere con circa dodici mila cavalli, e alcuni corpi di Tartari ed Ungheri ribelli, comandati dal Tckeiy. Quindi s’inoltrò a Belgrado , con trovare abbandonata da coloro una gran trincea, che potea far lunga difefa, e dati alle fiamme rutti 1 Borghi della Città, dove fi contavano migliaia dicafe. Accoftavaiì il fine d’Ago-ilo, quando giunftro da Buda le artiglierie, le quali torto cominciarono a fracaffar le mura della Città. Nel dì fei di Settembre tutto fu all’ordine pel generale a fifa Ito, a cui inanimito ciafcuno dalla pre-fenza e dalle voci dell’intrepido Elettore, allegramente volò. Superata ia breccia, vi rertava un interno foflb ; mi nè pur quello trattenne l’ardor de’faldati, che penetrarono vittoriofi nel cuor della Pi iz-