Anno MDCXXIV. 77 Anno di Cristo mdcxxiv. Indizione vii. di Urbano Vili. Papa z. di Ferdinando lì. Imperadore 6. ARmando di PleJJis di Richclieu, già Vefcovo di Luzzon, s’era faputo così ben introdurre nella grazia di Maria de Medici Regina Vedova di Francia, e pofcia del Re Luigi XIII. che dopo la riconciliazione della Madre col Figlio, fu introdotto nel Reai Configlio, ed arrivò a lafciarfi indietro ogni altro Minillro della Corona, e a diventar l’arbitro di quella Corte. Mirabile era la penetrazion del fuo ingegno, la fua attività, la fua accortezza ; e maggiormente crebbe il credito e l'autorità di lui, dappoiché al merito luo perfonale fi aggiun-fe il luftro della facra Porpora, conferitagli da Papa Gregorio XV. nel dì cinque di Settembre del 1622. E ficcome egli nuli’altro meditava, che di rimettere in miglior iìltema e riputazione la Corona di Francia, che parea fcaduta perla melenfaggine del precedente miniftero, e l'pezialmente ardeva di voglia di reprimere la da lui appellata baldanza dell’una e dell’altra Cafa d’Auilria: così pensò a gli affari della Valtellina, e a muovere altri turbini in Italia conira de gli Spagnuo-li. A quello l’incitavano ancora le doglianze continue de’ Veneziani, e di Carlo Emmanuele Duca di Savoia, nel cui capo non aveano mai pofa i defiderj di nuove guerre, e fopra tutto di vedere alle mani tra loro i due Monarchi di Francia e Spagna* per ifperanza di profittare della lor di-{unione. A fin di potere con più ficurezza promuovere i luoi grandiofidi-fegni, il Richelieu fece un Trattato con gli OUandefi, e felicemente riduce a buon termine il Matrimonio ò'Enricketta Sorella del Re Lodovico con Carlo Principe di Galles Figlio di Giacomo Re della gran Bretagna, avendone impetrata la Difpenfa dalla Santa Sede per li vantaggi, che fi fperava averne da provvenùe alla Religion Cattolica nella Monarchia Inglefe. Erano lìnquì flati fluttuanti i negoziati per la Valtellina* perciocché avea bensì il Pontefice Urbano Vili, abbozzato un accomodamento, per cui fofTe reftituùa a i Grigioni quella Provincia colla reintegrazione e garantia della Religion Cattolica; ma perchè fi era prefervato il paffo libero per quelle parti a i vicendevoli foccorfi delle due Potenze Auflriache ( punto egualmente difapprovato dalla Francia e dalla Repubblica Veneta ) retto priva d’effetto la buona volontà e determinazione della Corte di Roma. Pertanto a tenore de’maneggi del Duca di Savoia tenuta fu una gran Conferenza in Sufa fra elio Duca, il Lesdiguieres Gran Conteflabile di Francia, e gli Ambafciatori di Venezia