Anno MDCXXXY. po ed agio a gli Spagnuoli d’introdurvi gran rinforzo di gente e di munizioni. La diffidenza entrò tofto frai Collegati. 11 Farnefe moftra-va di credere guadagnato il Crequì da gli Spagnuoli, e che perciò averte lafciato entrare foccorfì nella Piazza; e il Crequì facea querele al Farnefe, per avergli condotto o foldati inefperti, o gente, che allettata dalle doble Spagnuole, difettava a furia. Finalmente nel dì 13. di Ottobre arrivò colle fue Truppe il Duca di Savoia, ma lì alloggiò a San Salvatore, fette miglia lungi dal campo Franzefe ; e vietato 1’ aiTedio> non potè efentarli dal tacciare delicatamente la vanità del Crequì, che s’ era melTo a quell’ imprefa fenza ponderarne le imminenti brutte confeguenze. Fra lui, e il Crequì erano inforte gare e terribili diffidenze, e i Franzelì fparlavano forte del Duca, come le egli machinaife tradimenti. In fommanel dì 15. del Mefe fuddetto ef-fendo flato di nuovo rinforzato da gli Spagnuoli il prelìdio di Valenza , fu forzato il Crequì a levare vergognofamente 1’ afÌedio, con la-fciar ivi il cannone, e ritirarli a precipizio: il che fommamente increbbe alla Corte di Francia . Ma più ne reftò malcontento il Duca di Parma, per eflere rimafto Sguernito ed efpofto alia vendetta de gli Spagnuoli il fuo Stato; laonde fi affrettò per tornarfene a Piacenza colle fue truppe. Poche e-rano quefle , e fi prevedeva, che il paffaggio farebbe ad effo contraflato da Don Diego di Gufman Marchefe di Leganes , nuovo Go-vernator di Milano tornato dalla Germania . Laonde il Duca di Savoia gli diede per ifcortarlo il Marchefe Guido Villa Ferrarefe, Generale della fua cavalleria , che con mille e dugento cavalli arrivato alla Scrivia , trovò gli Spagnuoli preparati per vietargli il paffo. Ma egli colla fpada alla mano fi fece largo , e verfo le fefte di Natale arrivò falvo a San Giovanni fui Piacentino . Per riftorar pofeia quefle milizie, e rifparmiare l’aggravio a gli Stati del Duca di Parma,trovò quello Generale il comodo ripiego di venire ad acquartierarfì a Cartel nuovo del Reggiano, fenza metterli penfìero delle doglianze di Francefco 1. Duca di Modena, che in quefti imbrogli aveva ricu-fato di far Lega co i Franzefì , nè s’era dichiarato per gli Spagnuoli. Meglio paffarono nella Valtellina gli affari de’ Franzefì, perchè quantunque fcariì di numero , aveano alla tefta il Duca di Roano , grande Ugonotto e gran Capitano. Per tacere altri precedenti fatti, aveano concertato inlìeme Tedefchi e Spagnuoli di ricuperar quella Provincia dalle mani de’ Franzefì. 11 Barone di Fernamont dalla banda del Tirolo con più di quattro mila fanti, e quattrocento cavalli , e il Conte Giovanni Serbellone dalla parte di Como , doveano nello Hello Tomo XI. I 3