Anno MDCXX. 6) tà, eoa promettere loro il fuo appoggio, nel dì 19. di Luglio del preferite Anno prefero efll 1’ armi, ed uniti colla fazione oppofta a i Veneziani, s’impadronirono di Sondrio, Morbegno , Bormio, in una parola di tutta la Valtellina , e mifero a HI di Ipada quanti Eretici caddero nelle loro mani, e non furono pochi. Spinfe allora (copertamente il Duca di Feria in aiuto d’efiì molte fchiere d’armati, condotte da Gian-Maria Paravicino , da Criftoforo Carcano, e da Don Girolamo Pimen-tello Generale della Cavalleria leggiera dello Stato di Milano . E quindi fi venne ad accendere un afpra guerra in quelle parti. Ricorsero i Grigioni per aiuto a gli Eretici di Berna e Zurigo, e non vi ricorfero in vano . Ricevuto da efli un gagliardo rinforzo di combattenti, con parte d’eifii munirono di buon preiìdio Chia-venna,e con gli altri fi moflero,per ricuperare la Valtellina. Varj combattimenti ne feguirono , che io non polio fermarmi a deferivere, ballandomi folo di dire , che riufeirono fvantaggiofi a i Grigioni, e che rellò quella Valle col Contado di Bormio in poter de’ Cattolici; laonde il Duca di Feria s’affrettò di alzar varj Forti a i confini non men d’ effi Grigioni , che de’Veneziani , giacché quelli ultimi apertamente con danari davano braccio a gli Eretici, e gli animavano a difcacciar di là l’armi Spagnuole. Grande inquietudine cagionò que-ilo movimento de gli Spagnuoli in tutti i Principi d’Iralia, e mailì-mamente ne’fuddetti Veneziani. Imperciocché dividendo la Valtellina lo Stato di Milano dal Contado del Tirolo, fe ne foflero reilati padroni gli Spaguoli, fi apriva loro una ficura comunicazione con gli Stati Germanici della Cafa d’Auftria , per poterne trarre aiuti, qualora fe ne prefentalfe loro il bifogno, lenza paffare per paefe altrui. E all’incontro veniva a ferrarli la porta a quei foccorfi, che la Repubblica Veneta ed altri Principi poteifero fperare dalla Francia , da gli Svizzeri, e da altre Potenze oltramontane. E però iVeneziani fopra gli altri s’impegnarono in favore de’ Grigioni per efcludere dalla Valtellina l’armi di Spagna. Nè pur lo tìeUo Papa Paolo Ktuttoché per proteggere il Catiolicifmo in quelle contrade forte pronto a fomminillrar buone lomme di danaro, fapea confentire, che in poter de gli Spagnuoli venifle o reflaife quel paefe . Pertanto furono proporti varj ripieghi, e fpezialmente ebbe plaufo la propofìzion di lafciare in libertà la Valtellina, e di formare d’effa un Cantone da aggiugnerfi a gli altri cinque Cantoni de gli Svizzeri Cattolici. Tanto ancora declamarono i Miniftri della Repubblica Veneta alla Corte di Parigi contro gli ambiziofi penlieri del Duca di Feria, o fia della Spagna, che il Re Criftianiflìmo fece paffar premurofi ufizj, ed an-