i$8 Annali d’ I t. a l i a.4 Ìli dipoi ben imbrogliato, perchè volea prima di dichiararli, riavere la Moglie e i Figli, già condotti in Ifpagna , e fattane iilanza a quella Corre, ne riportò una bella negativa. Trovavali allora la Corte del Re Cattolico agitata da gravi burrafche per la fuperbia e balorda-gine dell’Olivares primo Miniftro , e per l’infolenza de’Governatori e foldati Caftigliani. S’era rivoltata la Catalogna; rivoltoili anche il Portogallo, e fu ivi acclamato Re Giovanni Duca di Bragan^a, fen-za che mai più riufciffe agli Spagnuoli di ricuperar quel Regno: tutti colpi che fervirono non poco ad abbattere la Monarchia Spagnuo-la . Nè alcuno di quegl’imbrogli vi fu , in cui non metteife le zampe il Richelieu , avendo egli fiffato l’apogeo della fua gloriain proccu-rare per quanto potea la rovina delle due Cafe d’Auilria , per efal-tar fopra di quelle la Corona di Francia . Non erano da meno le i-dee dell'Olivares, cioè dell’Arbitro della Spagna, per l’ingrandimento di quella Monarchia; ma non aveva egli la tella nè la condotta , e nè pur la fortuna del Richelieu, e però in vece d’accrefcere, diminuì notabilmente la riputazion di quella Corona . Anno di Cristo mdcxli. Indizione IX. di Urbano Vili. Papa 19. di Ferdinando Ili. Imperadore 5. PEr tutto il verno furono tenuti in piedi negoziati e progetri per tirare al partito della Francia e alia concordia colla Ducheifa Reggente i Principi di Savoia. Più renitente del Principe Tommafo fi trovò il Cardinal Maurizio , che s’era afforzato in Nizza e Villafranca. Andava innanzi e indietro l’induilriofo Malanno , ma in fine reilò quella volta delufa la fua grand’ arte in maneggiar negozj. Il Principe Tommafo adduffe per ifeufa di non poter continuare nel già fegre-to accordo, per effergli vietato di ritirar di Spagna la Moglie co’Fi-gli; e intanto infieme col Cardinal fuo Fratello ilabilì un nuovo ono-revol Trattato colla Corte di Spagna. Ufcirono Manifelli di Madama Reale, e de’Principi Cognati, tendenti ognuno alla propria giulli-ficazione . Si venne dunque a nuova rottura, e i Franzelì nel dì 6. di Marzo s’impadronirono di Moncalvo, e pofeia paffarono nel dì dodici di Aprile ad affediare Invrea . Colà ancora giunfe tornato di Francia il Conte d'Arcourt con alcune nuove brigate di combattenti; ed appena fatta la breccia , nel dì 23. d’effo Aprile volle venire all’ affalro, non con altra orazione animando i foldati, che condir loro: Miei