184 Annali d’ Italia. per {occorrere quella Terra, e per inquietar gli aiTedianti, i quali per le malattie e diserzioni s’erano molto indeboliti. Cominciò per que-ilo a confultarfi nel campo Franzefe , fé meglio foiTe il battere la ritirata . A far prendere tal rifoluzione fommamente contribuì una furio-fa fortita fatta nel dì 18. di Luglio da Don Carlo della Gatta, a cui riufcì d’inchiodar molti cannoni, e di (pianare un trincieramento de’ nemici. Levarono dunque il campo i Franzeii, e fi ritirarono, pizzicati alla coda da gli Spagnuoli , in mano de’quali reftò ancora qualche pezzo d’artiglieria. Abbandonarono in oltre eifi Franzeii Tala-mone . L’esito infelice di quella imprefa non fi può direa quanti fchia-mazzi deffe occafione in Francia contra del Prìncipe Tommafo, e incomparabilmente più contra del Cardinal Maurino , imputando a i lor capricci la perdita della riputazion della Francia in Italia. Ma il Cardinale , benché fi mordeiTe le labbra , pure nulla curando l’abbaiar della gente, nè fgomentato da i foffi della fortuna contraria, pensò toilo a riparar l’onore del Regno con altra fpedizione, che niuno mai fi farebbe afpettato . Ordino dunque, che dalla Provenza s’inviaiTe verfo Levante una poderofa Flotta di Navi con molte truppe, fotto il comando del Mare/dallo della Migliarè, fulla quale ad Oneglia andò ad imbarcarli anche il Maresciallo di Plejfu Pralin con cinque mila perfone. Pafsò quell’ Armata a dirittura allTfola dell’ Elba , dove all’ improvvifo fui principio d’Ottobre sbarcò due mila foldati, indi s’ avviò in Terra ferma a cignere d’afledio Piombino. Pochi dì impiegò in approcci e mine, perchè quel Governatore Francefco Bez-za, più allettato dalle lufinghe ed efibizioni del Migliarè, che fpa-ventato dalle minaccie, rendè non folamente la Città, ma anche la Cittadella, paffando poi al fervigio della Francia con grave taccia del fuo nome. Rivollero pofcia i due Marefcialli tutti i loro sforzi all’Ifo-la dell’Elba, dove dopo aver occupato le Torri del Porto di Porto-longone, imprefero l’attedio della medeùma Terra. Fece quanta mai fi può oilinata difefa quel prefidio Spagnuolo e Napoletano; ma in fine alloggiatifi fulla breccia i non men coraggiofi Franzeii, full’ultimo giorno di Ottobre fi vide forzato ad efporre bandiera bianca, con ottener buoni patti da i vincitori. Per tali fucceffi in Parigi, chiunque dianzi li Scatenava contra del Cardinal Mazzarino, imparò a teflergli de gli e-logj, e gran felle ne furono ivi fatte. Ancorché’ Francejco 1. Duca di Modena avette nelle pallate guerre dati più attellati dell’attaccamento fuo alla Corona di Spagna, fpe-zialmente col fomminillrar foccorfi allo Stato di Milano: pure cominciò