Anno MDCLXII. 149 e tutto il tollerò. Ma un giorno tre foldati della patuglia, che allora fi iacea per Roma , entrati per bere in una taverna , vi trovarono un Maftro di fcherma Franzefe , ed altri luoi compagni. Con varie villanie furono i Corfi difarmati e cacciati. Dal Cardinale Imperiale Governatore di Roma quefto Schermitore proceffato ebbe il bando dejla vita. Venne il dì 20. di Agofto, in cui due Franzefi avvenutifi in tre foldati Corfi , attaccarono riffa; effendo incalzati, vennero in favor de’Franzefi i famigli di ftalla del Duca di Crequì, che diedero una mortai ferita ad un altro Corfo , che non era della riffa. Per quefto accidente infuriati i Corfi, che erano di guardia alla Trinità, fenza che gli Ufiziali poteffero ritenerli, toccarono il tamburo, e coll’armi andarono al Palazzo Farnefe , abitato allora dall’ Ambafciator di Francia, fparando archibugiate contro chiunque era creduto Franzefe. Vi reitò morto il Lacchè d’un Gentiluomo Franzefe, e il garzone d’un Libraio. Per quefto rumore affacciatoli il Duca di Crequì ad un balcone, volendo sgridare i Corfi, n’ebbe per rifpofta qualche archibugiatra, che il fece ritirare ben tofto : il che nondimeno vien riputato fallo nelle Relazioni di Roma . Lo lleffo avvenne ad alcuni fuoi Gentiluomini, u-fciti per frenare quell’empito, effendo rimafto ferito anche il Capitan delle Guardie dell’ Ambafciatore. Da che videro i Corfi chiufe le porte del Palazzo , fi ritirarono ; ma pafsò quefto inconveniente a maggiori eccelli; perciocché incontratili,eiìì Corfi nella carrozza dell’Am-bafciatrice di Francia ( era di notte ) fpararono ancora più archibugiate, con uccidere un Paggio , ed anche un povero facchino accor-fo a raccomandargli, come potea , l’anima. Ferirono anche un Gentiluomo nella feconda carrozza. Fuggì 1’ Ambafciatrice piena di fpa-vento nel Palazzo del Cardinal d’Elie. Perchè niuna pronta giuftizia fu fatta dell’infolenza de’Corfi, anzi fi lafciarono fuggire i delinquenti, e Don Mario fece entrare in Roma molte Compagnie di pedone armate , con formare due corpi di guardia in qualche lontananza dal Palazzo Farnefe: il Duca di Crequì nel dì 31. d’Agofto fi ritirò da Roma in Tofcana co i Cardinali dipendenti dalla Francia, e non cef-sò di accendere fempre pik il già accefo Re Criftianiffimo, con relazioni alterate contro la Corte di Roma , ficcome diremo all’ Anno fe-guente. TERMiNo’nel prefente la carriera dei fuo vivere Alfonfo IV. d'E-fle Duca di Modena in età di foli ventotto anni, Principe manfueti/ìì-mo e guifto, e però amatiflìmo da’Popoli fuoi. La Podagra fu quella, che il tolfe dal Mondo nel dì 16. di Luglio. Reftò di lui un folo Principe, cioè Francefco 11. nato nel dì Tei di Marzo 1’Anno 166©. e una