Annali d' I t a l i a ." che protette alla Corte di Madrid, per ifventar le mine del medeii-mo Duca, che pareano indirizzate a mettere in ifchiavitù l'Italia. Pafsò poi il retto dell’Anno in varj negoziati, proporti da i Minillridel Papa e del Re di Francia, per trovare oneilo ripiego alla Valtellina, acciocché vi reilaife in falvo la Rehgion Cattolica, e iì conténtaffero della fola protezion d’ effa gli Spagnuoli-. Curiosa fu in quell’Anno la (cena del Duca d Ottima Viceré di Napoli. Di mirabil ingegno avea la natura provveduto quello per-fonaggio. I fuoi fpiritohiììmi detti e fatti, gl’ingegnofi refcritn a 1 Memoriali delle perfone , la vivacità del fuo talento in ogni occafione, erano pregi in lui, che fi tiravano dietro 1 ammirazione di chiunque allora il conobbe, e fon tuttavia pafcolo della nobil curiofità , perchè tramandati a i poileri in un Libro intitolato il Governo del Duca d’Off un a . Ma quello cervello trafcendentale tuttodì macchinando idee di novità, e facendo uno ilravagante governo con infoffnbil aggravio de’Popoli, quanto riempiva di maraviglia gli fpettatori delle fue azioni, tanto apriva l’adito alle geloiìe de’vicini, e fabbricava a sè ileffo un proceifo nella Corre di Madrid. Era egli giunto a far cono-fcere , quanto potette il Regno di Napoli, coll’aver tenuta in piedi un’Armata di venti Galeoni d’alto bordo , è di venti Galee tutte ben armate, oltre a tant’altri Legni da trafporto . Avea mantenuti Tedici mila combattenti, dati foccorfi agli Auftriaci di Germania, e allo Stato di Milano ; e tutto ciò fenza vendere un bricciolo del Reale patrimonio, ma con ifpremere a furia il fangue di que’ Popoli. Colla Repubblica di Venezia come fi foffe egli adoperato, già 1’ab-biam veduto ; minacciava anche i Turchi, e fi iludiava di guadagnar l’affetto della plebe di Napoli, con opprimere intanto i Nobili, e tener milizie llraniere al fuo foldo. Non ceffava la Nobiltà Napoletana di far fegrete doglianze , e di portar accufe contra di lui alla Corte del Re Cattolico; e i faggi Veneziani fotto mano anch’ effi faceano penetrar colà de i brutti ritratti dell’ Ofluna, come d’uomo, che fotte dietro a cangiare il Miniilero in Principato. Divolgorti ancora , eh’ egli avelie comunicato quello difegno al Duca di Savoia, fa-pendo , quanto egli fotte difguftato de gli Spagnuoli, a line d’unir feco le forze , e difcacciare d’Italia quella Nazione . Probabilmente nulla di vero contenne sì fatta dicerìa, per varie ragioni, e maf-iìmamente perchè 1’ Onore , maflìma primaria de’ Signori Spagnuoli, non lì dee credere , che avelie prefo il bando dal cuor dell Ottima. La verità nondimeno fi è , che fi accefero forti fofpetti nella Corte del Re Cattolico, e fi pensò daddovero a richiamarlo in Ifpagna. E per-