»44 Annali d’ Italia? termine di non molti giorni, cioè nel dì 30. del Mefe fuddetto capitolò la refa , e coito quella il capo al Mongagliardo, che ne era Governatore, i’enza che gli valeffero fcufe e ragioni . Colto anche quell’affe-dio lavita al Marefciallo di Crecjuì, perchè offendo egli ito nel dì 16. a fpiar col cannocchiale i portamenti degli affedianti, colpito dalla palla di un fagto, in un momento pafsò all’altro Mondo. Fu in fua vece fcelto al cornando dell’armi Franzefi in Italia il Cardinale della Vallena, che non doveva aver bene ftudiato i facri Canoni , e s’era forfè dimenticato d’effere Arcivefcovo. Per la prefa della Fortezza di Breme , che tutta fu poi fmantellata, grandi allegrezze fi fecero in Milano. Provveduta di gran talento era la Vedova Ducheffa di Savoia, ma quello non badava nel fiero viluppo delle circoitanze prefenti. Trattava fe-gretamente con gli Spagnuoli di Pace; ricufava di confermar la Lega co’ Franzefi ; ma cotante minaccie, e infieme sì belle promefie di gagliardi aiuti mifero in campo elli Franzefi, cUe la Ducheffa non trovò icampo, e fi lafciò condurre a ratificar la Lega con eilì. Perchè nondimeno fece ella quella rifoluzione , come vogliono alcuni ( il che è negato da altri) lènza participazione e confenfo de’ fuoi Miniftri,ne fu un gran dire; e i Popoli cominciarono a moilrarfi mal animati contra di lei ; e tanto più perchè fegretamente foffiavano in quel fuoco gli emiffarj del Cardinal Maurizio , e del Principe Tonimajo , Ziidei picciolo Duca, che afpiravano alla di lui tutela, e alla deprelìione della Ducheffa. Anzi lcrive Vittorio Siri d’aver faputo dalla bocca di Francefco l. Duca di Modena , che nel paffare per quella Città, in venendo da Roma effo Cardinale, fpiegò apertamente l’intenzione fua di farfi Duca di Savoia; al che inorridì 1’Eltenfe fuo Nipote. Ora il Marchefe di Leganes, veggendo che non andavano innanzi i fuoi Trattati colla Ducheffa, pubblicò nel dì venticinque di Maggio una Circolare, dove per dar qualche colore all’ invafione da lui già meditata del Piemonte , fi fervi di quelle galanti apparenti ragioni, che bene fpeffo veg-giamoufate dall’ingegnofa penna de i Politici, per deludere gl’ignoranti, ma che fan ridere i favj. Cioè muover egli Farmi folo per compaffione degl’infelici Piemontefi, oppreffi da i Franzefi, e per liberare la Ducheffa Reggente dalla loro prepotenza, e non già per ufurpare menoma parte di quegli Stati, promettendo inoltre buon trattamento a chi non fi opponeffe ad un così fanto ed approvato dijegno . Nel giorno feguente all’improvvifo fpinfe l’efercitofuo fotto la Città di Vercelli, e ne imprefe l’attedio. Dentro v’era il Marchefe Do-gliana , che coraggiofamente fi preparò alla difefa , deplorando fidamente la fcarfezza del fuo prefidio e delle munizioni. Diedefi frettolofa- men-