Annali d’ Italia: poilo, per troncar quefte pendenze, Rinaldo Duca di Modena con sì buona maniera, che il Martinitz aveva inviato il prigione a Modena. Ma queilo ripiego non foddisfece al Papa , perchè non veniva lod-disfatto al iuo diritto fopra la Giuflizia ; e però fi negava l’udienza a quel Miniitro. Fu egli poi richiamato a Vienna, e nel Gennaio fe-guente giunfe a Roma il Conte di Mansfeld nuovo Amfcafciatore Ce-iareo, eilfuo AnteceiTore fene andò fenza aver potuto ottenere udienza . Similmente in quelli tempi il Pontefice raccoglieva gente armata , inviandola a i confini del Fetrarefe. Altrettanto faceva il Duca di Medina Celi Viceré nel Regno di Napoli, conofcendo d’ eflere l’Europa alla vigilia di qualche flrepitofo (concerto per chi dovea lìiccedere nella Monarchia di Spagna . Anno di Cristo mdcc. Indizione vm. di Clemente XI. Papa 1. di Leopoldo Imperadore 42. YOleva Rinaldo d' EJìe Duca di Modena con folennità magnifica celebrare il Battefimo del Principe Francefco Maria, iao Primogenito', nato nel precedente Anno, ed ottenne, che Vlmperador Leopoldo il teneffe al facro Fonte , e che foffe deftinato a foftener le veci di fua Maeilà Cefarea Francefco Farnefe Duca di Parma, il quale a quello fine fi portò a Modena colla DuchefTa Dorotea fua C011-iorte nel dì 16. di Febbraio. Con più di cento carrozze a fei cavalli , e fra alcune migliaia Si foldati fchierati per le ilrade , e al rimbombo di tutte le artiglierie della Città e Cittadella, furono accolti queili^rincipi, e trovarono nella Città la notte cangiata in giorno: sì grande era l’illuminazione dapertutto. Seguì nel dì 18. la funzion del Battefimo con fomma magnificenza, e ne’ giorni fegaenti fi variarono le felle, eie allegrie, che rimafero poi coronate nel dì 22. da un luntuofiilimo Carofello, che .riempiè di maraviglia e dilettotut-ti gli Spettatori, e la gran Nobiltà foreiliera concordavi. Al qual fine s’era formato nel Piazzale del Palazzo Ducale un vailo ed altil-iìmo Anfiteatro di legno, capace di molte migliaia di perione. Di iìmili grandiosi Spettacoli niuno ne ha più da lì innanzi vaduto l’Italia. Di più non ne dico, per averne detto quel, che occorre nelle Antichità Ellenlì. Diede fine nel quinto giorno di Luglio al fuo vivere Sìlvefìro Vaiiero Doge di Venezia, a cui in quella Dignità fu fufti-tuito- il Senatore Luigi Mocenigo. Era già pervenuto all’età di ottan- tacin-