344 Annali d’ Italia. Pontificato, e niuno in ciò s’ingannò. L’ età fua pattava i fettantafei anni, perfonaggio d’ottima volontà, dilìntereflato, dotato di dolci ed amabili maniere, pieno di Carità verfo i Poveri, e di un collante zelo pel ben della Chiefa. Nel dì quindici dello lleflo Luglio fu folennizzata la di lui Coronazione ; e quantunque trovaffe eiaufto 1’ erario della Camera Papale , pure non tardò ad inviare quanti foc-corli mai potè al Re di Polonia, e alla Repubblica di Venezia per la guerra , che tuttavia durava contra de’Turchi. Con occhio paterno ancora rimirò le mifene di que’ Popoli del Regno di Napoii , contra de quali tuttavia inferociva la Pelle; e fopra d’effi dilfufe le rugiade dell’incettante fua Carità. In una parola, tolto comparve a-ver Dio eletto colla voce de gli uomini un Pallore , che nulla cercava per sè , nulla voleva per li fuoi Parenti , e fedamente i fuoi pensieri e deiiderj impiegava a far del bene alla fua Greggia . Nulla ebbe inqueft’Anno da rallegrarli la Veneta Repubblica delle fue armi in Levante , anzi ebbe di che attillarli. Era llato eletto Capitan Generale delle fue Armate Domenico Mocenigo, che fciol-fe le vele da Venezia con un Convoglio numerofo di milizie e provvigioni da guerra. Ma più forti di lui lì trovarono pofeiaiTurchi, e quelli rifoluti di riacquillar le Fortezze di Canina e Vallona . Vennero in fatti quegl’infedeli all’ attedio d’ette per terra. Da che fu creduto , che non lì poteffero follenere, furono minate le fortificazioni di Canina, tirato il prelìdio colle artiglierie e munizioni nelle preparate navi. Scoppiarono le mine, e fornelli, riducendo quel Luogo in un mucchio di pietre. La medefima determinazione fu prefa ed efeguita per la Vallona, che tutta andò folfopra; ficchè i Turchi non acquetarono , che due deferti. Arrivò bensì in foccorfo de’ Veneziani la fquadra di otto Galee Maltefi con mille bravi fanti da sbarco, ma non già la Pontifizia, ritenuta per la fucceduta morte del Papa. Nulla di più operarono dipoi i Veneziani; feorfero 1’Arcipelago con delìderio di affrontarli colla nemica Flotta , fenza nondimeno trovare un’egual voglia in quegl’infedeli. Cagion fu quello infelice andamento di cofe, che la Repubblica fofpirane più che mai la pace; e d’ella appunto fi elìbì in quelli tempi di trattarne i’Am-bafciatore d’ Inghilterra alla Porta . Maggior profperità goderono le Armate Cefaree in Ungheria. Aprì la campagna il Principe Luigi di Baden con forte efercito, come fu fama, di quali felfanta mila combattenti, la maggior parte Tedefchi veterani. Superiore con-tuttociò di numero era il Turchefco, condotto da Mullafà primo Vi-fire, gloriofo per avere ricuperata la Servia con Belgrado. Sapeva collui