. IX » ro, Gubbio, Sìnigaglia, Foffombrone, San Leo, Cagli, « /c fuìdetta » Urbani a , co/z trecento Terre e Caflella Jìtuate in paeje deli^io/o, ed a~ » meno, benché montuofo: accrefcimento ben ragguardevole alla Signoria » ¿¿//a Chiefa Romana. Se Dio lo falvi, non pare che tutte querte Cit-»tà, Terre, e Cartella efcano degli occhi all’Annalifta r Son pur » erte un paefe dirtrarto dalla S. Sede, come era Ferrara, e per Divi-» na difpofizione, mancata la linea, tornate all’antica Signoria. A che »dunque tanti miracoli? Conchiude, che campò il Duca fino all’an. » 1636. ( febbene lo conduce a morte il 1631. onde farà error di » ftampa ) e più volte fi pentì della rifoluzione, a cagìon de gli ama-» ri bocconi, che gli fecero inghiottire i Mimjlri della Camera /ìpojìolica. » An\i ( convien pur dirlo ) appena aveva egli fpedita perfona a Roma col » mandato della rinuncia , che fe ne pentì, e [pedi tojlo ordine, che nulla » fe ne jaceffe: ma il Mandatario , a cui premeva di guadagnarfi la qrafia » del Sole najcente, occultò l'ordine, e fece prontamente la rinuncia, eh’ » ebbe il Juo effetto: Quafi che da erta rinunzia dipenderte il diritto » della S. Sede, o l’attender che morirte il Duca, averte potuto can-» giar natura d’un Feudo tanto chiaro, e tanto certo della medefima. »Eppure apprendemmo da lui all’anno 1474. che quefto Ducato » fu iilituito da Siilo IV. dichiarandone primo Duca il Conre Federi-» go di Montefeltro. E da lui medefimo fentimmo forte biafimarfi » Giulio II. nipote di Siilo, perchè fece adottar l’anno 1504. il fuo » nipote Francefco Maria della Rovere a Guidubaldo di Montefeltro, » che era fenza prole. Lo vedemmo l’anno 1 ^09. divenuto Duca do-» po la morte di Guidubaldo, refo poi celebre per le varie vicende, » e pel valore, lafciar erede del Ducato l’anno 1538. Guidubaldo del-» la Rovere fuo figlio. Al quale, crtendo morto l’anno 1574. fuccef-» fe il figlio Francefco Maria, che riuunziò il Ducato, prima che fi-» nifle in lui la terza generazione della Rovere, biafimata tanto dall’ » Annalifta, quando fu intrufa dal legittimo Sovrano in quel Ducato, »ed ora altrettanto compatita, perchè fa una donazione inter vivos, »com’egli dice, di ciò che non è fuo. Le guerre degli anni feguenti »per la fuccertione di Mantova, eflendo mancata la linea retta de’ »Gonzaghi, e pretendendo ciafcuna delle trasverfali la Succeilìone , » ficcome impegnarono le Potenze d’ Europa a nuove azioni in Lom-» bardia, così allontanano da Roma 1’Annalifta. L’aiTedio e prefa »della Roccella, mentre Carlo Gonzaga Duca di Nevers dichiarato » erede fi pone in porterto di Mantova , e provoca lo fdegno di Fer-» dinando II. altiero per la feliciti! delle vittorie, e pace col Tur-» co, e infieme quello di Spagna, da cui dipendeva Milano, lo trat-» tengono due anni in Francia e Lombardia: altrettanti ne impiega » con