Anno MDCXXXVIII. i4$ mente il Leganes a formar la circonvallazione e gli approcci, e cominciarono le artiglierie a far il loro dovere. Pervenne in quello tempo a Torino il Cardinale della Vailetta col Duca ài Caudale fuo Fratello , ma le foldatefche condotte da lui erano poche ; altre bensì ne venivano , ma zoppicando. La riputazione fua, eie premure della DucheiTa elì-gevano, che li andalTe al foccorfo di Vercelli. In fatti colà marciarono tutte le forze de’ Franzelì e Piemontefi,e nella notte del dì 20. di Giugno venne lor fatto di fpignere entro quella Città da ottocento fanti. Quello rinforzo fervi bensì a far differire , ma non già ad impedire la refa di Vercelli; perchè venute men le munizioni a i difenfori, i quali con gran valore s’erano foftenuti, finché poterono, dopo aver ottenuto oneite condizioni, lafciarono nel dì cinque di Luglio libero 1’ ingreflo a gli Spagnuoli in quella Città . In quell’ alfedio, le dice il vero Alberto Lazari, fu adoperata V Inventori nuova delle Bombe, ma già da noi veduta molco più antica. Ivi ancora fcrivono, che alzate in a-ria venti braccia di grolfo muro da una mina, ricaddero a piombo nel medefimo fito , fenza nè pure che appariife una feifura : il che par troppo. Mentre fi facea quella danza in Piemonte, un’altra fcena ancora l'uccedette nel Monferrato. Oltre all-eflere Hata allevatala PrincipeJ-fa Maria Reggente di Mantova con genio a gli Spagnuoli, non fapeva ella veder di buon occhio i Miniilri di Francia, che in Mantova ilelÌa fi davano l’aria , come di Padroni ; e però nacquero diffenfioni fra lei ed eifi, e ii pafsò alle vicendevoli geloiie e diffidenze. E quelle per parte de’Franzelì furono credute da i faggi ben fondate; imperciocché non folamente la Principeffa el’clufe dal Miniftero chiunque proffeffava parzialità alla Corona di Francia , follituendone altri partigiani della Spagna ; ma fi venne anche a fcoprire un trattato menato da lei co’Minillri di Spagna, di fcannare quanti Franzelì fi trovavano in Cafale, e d’intro-durvi guarnigion Spagnuola. Negò dipoi la Principeffa quello maneggio ; ma pretefero i Franzelì d’averne chiare e convincenti pruove. A-dunque per ordine loro fu prefo il Montegiìo Governatore, poi pro-celfato e decapitato . Furono ancora cacciati altri Unziali e Miniilri della Principelfa, e molti di que’Nobili del fuo partito; e rinforzato maggiormente quel prefidio. In follanza occuparono il dominio di quella Città , lafciando gridar gli Spagnuoli, che quelle erano impollure e malcherate , per andare ufurpando 1’altrui. Cangiarono faccia anche in Piemonte le cole ; imperciocché Madama Reale Cnfìina mirando efacerbati i fudditi non men per le con-quille de gli Spagnuoli, che per l’aggravio de’Franzelì; e temendo anche delle fegrete mine dalla parte de’due Principi Cognati fuoi, tut-Tomo XI. K ta fi