54 Annali d’ Italia: Trattavasi intanto alla gagliarda di Pace nella Corte di Madrid, effendo perciò giunte colà le Procure tanto della Repubblica Veneta, che di Carlo Emmanuele Duca di Savoia nella pedona di Pietro Grit-ti Ambafciator Veneto, andando ben d’accordo d’intereiìì quelle due Potenze. Furono bensì ftabiliti gli Articoli dell'accomodamento; ma a ratificarli fi trovarono renitenti non meno i Veneziani, che il Duca di Savoia, e il Duca di Mantova. I primi richiedevano la rellituzione delle prede fatte dal Duca d’Ofiuna, e voleano garante della Pace il Re Criitianiffimo. Il Duca di Savoia, perchè pretendeva, che la relli-tuzion di Vercelli, precedefle al difarmo. Quel di Mantova ilava forte in richiedere il pagamento de i danni fofferti nel Monferrato, e troppa ripugnanza fenriva a perdonare al Conte Guido di San Giorgio. Si giocò un pezzo colla più fina politica, e con incredibili raggiri in quelli Trattati, e v’ebbero a perdere la tramontana e la pazienza i Minillri del Papa e del Re di Francia, anfanti fempre di ridurre gli alterati animi alla concordia. Ma ecco fopragiugnere in Piemonte verfo il principio d’Agollo il Marefciallo di Lesdiguieres ( benché lenza approvazione del Re Criilianiiììmo, per quanto fi fece poi credere ) il Conte d’Auvergne Generale della Cavalleria di Francia, il Duca di Roano, i Conti di Candale, Schombergh, ed altra fiorita Nobiltà Fran-zefe, con buone brigate di fanteria e cavalleria, ficcome ancora il Marchefe di Baden, e il Principe d’Ainault con molti Tedefchi; e tre mila Bernefi: tutti in foccorfo del Duca di Savoia. Rinvigorito da quelle forze il Duca, ufcì in campagna, e nel dì primo di Settembre pre-fe d’affatto la Terra di Felizzano , dove circa mille e cinquecento Trentini rimafero tagliati a pezzi, parte prigioni. Quindi s’impadronì di Quattordici, Refrancor, Ribaldone, Soleri, Corniento, ed altri Luoghi dell’Aleffandrino ; pofcia di Annone, e della Rocca d’Araffo: per li quali progrefii il Toledo Governator di Milano , impotente a campeggiare, fi trovava in non lieve imbroglio. Ma ne fu liberato da i Monarchi di Francia e Spagna, che daddovero voleano la pace d’Italia. Però nel dì 6. di Settembre quella fu conchiufa con illabilire, che il Duca di Savoia rellituiffe tutto l’occupato nello Stato di Milano, e nel Monferrato , e difarmaffe ; ed altrettanto faceffe ancora il Governator di Milano; effendo rimeffe all’Imperadore le pretenfioni della Cafa di Savoia contro quella di Mantova. Per conto de’Veneziani, T Arciduca Ferdinando, già divenuto Re, dovea reilituire ogni Luogo tolto ad effi, e slontanare gli Ufcocchi da Segna e dalle vicinanze del mare; ficcome ancora i Veneziani doveano reilituire ogni Luogo occupato a gli Aullriaci. Moilroffi dipoi adirato il Senato Veneto contra de’fuoi Mini-