'Anno M D C L X X XV I. 5n mani, a cui tenne dietro il Taccheggio dato dall’avide milizie vincitrici. Ritrovatonlì nella Città e Coltello almen trecento Cannoni di bronzo, feffanta Mortari, oltre ad una gran copia d’attrecci militari. Vi fi trovò anche non lieve parte della luntuofa Biblioteca, già ivi formata dal Re Mattia Corvino , i cui Manufcritti pattarono dipoi all’ Augufta Libreria di Vienna. Che Crepito faceife sì gloriofo acquilo, non li può abbaftanza elprimere. Parve, che Dio aveffe rivelato que- llo fortunatiffimo giorno al Santo Pontefice Innocenzo XI. perchè egli nello lleffo dì rallegrò infinitamente Roma colla tanto differita e tanto i’ofpirata Promozione di ventifette Cardinali. Nel dì nove del fuddetto Mele giunfe a Roma il Corriere con sì lieta nuova -, e però nel dì 12. col i’uono di tutte le campane , colla falva di tutte le artiglierie, con fuochi innumerabili di gioia, e pofcia con folerme Meffa lì celebrò il rendimento di grazie a Dio . Continuarono dipoi gran tempo ancora eotali allegrezze, non fapendo il Popolo Romano far fine al giubilo. Altrettanto ancora avvenne in affaiifime altre Città . Nè qui li fermò il corfo delle vittorie Cefaree. Venne fotroraeffa dal Generale Conte Federigo Veterani la ricca e mercantile Città di Seghedino fui Tibifco. Occupò il Principe Luigi di Baden, Cinque-Chiefe, Siclos , e Darda al Dravo. In fomma non v’era fettimana, che non portaffe qualche nuovo motivo di letizia a gli amatori del nome Criftiano. Veniva poi quella mirabilmente accrefciuta da altri felici progredì delle armi Venete in Levante . Erali il Capitan Bafsà nella primavera prefentato fotto Chiefalà nella Morea con forte fperanza di ricuperarla. Arrivò a tempo il Capitan Generale Morofìni -, ma quando lì credea di dover cacciar colla forza que’Barbari dal loro accampamento, trovò , che col beneficio della notte fe n’erano fuggiti, lafcian-do indietro le artiglierie. Avea la Repubblica eletto per primario Generale delle fue Armate di terra il Conte Ottone Guglielmo di Konigs-marcfi Svezzefe ; e dopo aver prefa i Generali la rifaiuzione di paffar contra di Navarino, a quelle fpiaggie approdarono nel làcro dì della Pentecofte. Due fono i Navarini, cioè il Vecchio e il Nuovo. Il primo non volle liti, e con buoni patti immantenente fi arrendè; però paf-sò il campo intorno al Nuovo , Piazza affai forte , contro la quale lì diede principio a un terribil fuoco di bombe e artiglierie. Avvicinofiì il Sarafchiere con un corpo d’ Armata, per tentarne il foccorfo. Ufci-ti i Criftiani, contai bravura andarono a trovarlo, che il coffrinfero a prendere la fuga, lafciando indietro cinquecento Padiglioni, fra quali il luo compofto di fette cuppole, e varie ftanze , che occupava trecento paffi di giro . A quefta vittoria tenne dietro la reia di Navarino. Tomo X/. X Dl