Anno M D C X X V I I. 93 mettere chi troppo fi fcorgeva dipendente dalla Francia. Però anche prima dell ’ ultima malattia del Duca Vincenzo ognun de’luddetti Potentati prefe e mii'ure convenevoli ai proprj intere/fi* ma che per conto de gli Auftriaci rimafero imbrogliate dalla diligenza del Duca di Retile!. Pretendeva il Ducato di Mantova anche Don Ferrante Gon^agi Principe di Gualtalla, perchè Nipote dell’altro celebre Don Ferranti-, che fu Fratello di Federigo Duca Primo di Mantova ; benché la Linea fua folfe più lontana di un grado da quella del primo Duca di Nevers, Figlio del fuddetto Federigo. Non poteva quelli punto pretendere lui Monferrato. Ma molte ben le fue pretenfioni fopra quello Stato Margherita Gonzaga DuchelTa di Lorena, Sorella de i tre ultimi Duchi di Mantova. In favore di quella Principerà, e del Principe di Gualtal-la, fi dichiararono i Miniilri di Spagna alla Corte dell’ Imperadore, covando nondimeno altri lor fegreti difegni di profittare di quello feom-piglio, ficcome non mai fazj di dilatar la potenza di quella Corona . Eransi anche ordite in Mantova varie tele dai divoti della Cafa di Guallalla, e preparate armi. Ma quelle vennero feoperte , e reilò dillìpato ogni contrario difegno dal Duca di Rethel, che afiùnfe il titolo di Principe di Mantova* s’impadronì di Porto, cioè della Fortezza di Mantova, e d’ogni altro Luogo forte* e fi fece giurar fedeltà da quel Popolo . 11 Conte Giovanni Serbellone colà ipedito da Milano, tolto fi ritirò fuor del Palazzo, e benché vifitato e richiamato dal Principe , gli dilTe di non aver altari da trattare col Duca di Rethel, e fe ne andò poi fdegnato e minacciante. Chi maggiormente nondimeno fi dava de i gran movimenti pel deliquio della Cafa Gonzaga, era Carlo Emmanuele Duca di Savoia , Principe mirabilmente attento anche ad ogni menomo vento, per cui potette fperare o gloria al fuo nome , o qualche accrefcimento a i fuoi Stati. Ecco venuto ii tempo di rifvegliar le fue fempre vive pretenfioni fui Monferrato , e le ragioni per la rellituzion delle doti di Margherita fua Figlia. Maggiormente poi s’irritò per lo fpofalìzio di Maria fua Nipote fenza fa-puta fua e della Madre. Accollatoli per quello lineagli Spagnuoli, di buon’ora intavolò un trattato con Don Gon^ale^ di Cordova, deputato prò interim al Governo di Milano, dappoiché il Duca di Feria, fu richiamato a Madrid . Intanto sì il Pontefice Urbano Vili, che i Veneziani, e gli altri Principi d’Italia , non aveano bifogno di Itudiar molto ne’Libri , per conofcere evidenti le ragioni di Carlo Gonzaga Duca di Nevers, elfendo egli l’Agnato più prolìimo a gli ultimi Duchi di Mantova, che tanto per le fue proprie ragioni, quanto per