?8 Annali d’ Italia; nò un’ altra di tre mila Svizzeri , e di affai più Italiani * Il Gran Duca deilinò d’inviargli altro maggior foccorfo. Trovoffi dipoi, che nè pure il Re di Spagna proteggeva il Duca di Savoia , anzi 1’ Inojofa Govcrnator di Milano, oltre all’aver paiTati premurofì ufizj , per fargli deporre l’armi, e reflituire i Luoghi prefì , o almeno deportarli in mano del Papa, o d’altro Potentato, ufcì in campagna, e fece ritirar l’Armata Piemontefe daU’aiTedio di Nizza della Paglia. Ufci-rono intanto Mànifelli per 1’una e per l’altra parte. 11 Calvello ofia Rocca di Moncalvo fi arrendè al Duca, il quale non lafciava difem-pre più tirare al fuo foldo Borgognoni e Svizzeri, e continuava la guerra con varj fuccelìì , ch’io tralafcio . Ma eiTendo accorfo di Francia molto tempo prima Carlo Gonzaga Duca di Nevers in foccorfo del Cardinale Duca fuo Cugino , cominciarono a comparire in Italia molte fchiere Franzelì, e dalla Regina Reggente di Francia fi ammaniva anche un’Armata, perinviarla a’danni del Duca di Savoia. Oltre a ciò, il Gran Duca di Tofcana mife in viaggio alla volta di Mantova non già tredici rrila fanti , e cinquecento cavalli, come ha il Capriata, ma bensì quattro mila fanti, e fecento cavalli , come con buone memorie ho io fcritto altrove . E quantunque il Duca di Modena per le iftanze del Governator di Milano armalTe i confini della Garfagnana, per impedire il palio a quella gente, pure ferrandogli occhi, lafciò loro libero il varco per altra parte. Mandò ancora l'Au-gujlo Mattias il Principe di Cafliglione per intimare al Duca di Savoia la reflituzion delle Terre occupate; e il Governator di Milano , che volea la gloria di acconciar tutti quelli rumori coll’autorità del Re Cattolico fuo Sovrano, accrebbe non poco 1’ Armata fua, acciocché il Duca fi arrendette . Ed egli in fine fi arrendè; e benché nell’ interno fuo fi rodeflè per la rabbia, pure moflrò tutta l’ilarità in con-defcendere all’accordo per la riverenza da luiprofeffata al Papa , a Celare, e al Re di Spagna , che così deiìderavano. Adunque nel dì 18. di Giugno promife di confegnar le Terre prefe nel Monferrato a i Miniflri Cefarei e Spagnuoli, che poi le reilituirono al Duca di Mantova, reilando poi da ventilare le controverfìe civili in amiche-vol giudizio. Poco poi mancò , che non andalTe in fafcio la fatta concordia, perchè il Cardinal Ferdinando mife fuori un terribil bando contra del Conte Guido di San Giorgio, e pretefe il rifarcimento di tanti faccheggi, incendj e danni patiti da’fuoi Sudditi del Monferrato; e fe non era la Corte di Spagna , che s’interponete , e il facelìe defìflere da tali pretenfioni, il Duca di Savoia , che con tutte le i-llanze de’Franzéiì e Spagnuoli mai non avea voluto dilarmare , era