Anno M D C X L V 1 I. ,97 Ma altro non meditando gli Spagnuoli, che gartigo e vendetta, determinarono di (terminar colla forza nel dì ieguente quella pertinace canaglia. Per quanto il Cardinal Trivulzio, e i più faggi Config'ie-ri diiTuadeiTero sì fiera elocuzione, prevalle l’opinione del Viceré e d’altri pochi. E però avendo Don Giovanni trattenuto preiTo di sé il General Toralto, con cui probabilmente era fatto il concerto, nel giorno quinto d’Ottobre ulcirono tutti i combattenti dalle navi , e quanti ancora poterono ufcir de’Calleili; e in ordine di battaglia andarono ad aflahre i polli de’Popolari , che non s’afpettavano una tal vi-fita. Nello Hello tempo da tutte le Navi e da i Cartelli, lì diede principio a fulminar la Città con cannonate, a gittar bombe e fuochi arti-fìziati. Parve allora Napoli la cala del Diavolo: tanto era il rumor delle artiglierie, il martellar delle campane, gli urli, e le grida delle donne, e de i fanciulli. Corfe il Popolo a barricar le ftrade , ad afferrare i porti, e le Donne dalle finertre gittavano falli, tegole, ed acqua bollente. Seguitò l’orrido conflitto per più ore; ed accorgendort in fine gli Spagnuoli del poco profitto , che faceano i lor cannoni e mortai, e che andava crescendo la forza e furia del Popolo, celiarono dalle oftilità , e con efporre bandiera bianca, invitarono il Popolo a qualche concordia. Ma quello non rifpofe, fe non coll’inalberare bandiera nera , rifoluto di azzardar tutto, più torto che fidarli della corrotta fede, e de’violati giuramenti de gli Spagnuoli. Si combattè anche ne’giorni feguenti, e il Viceré fece ricorìo al Cardinal Filamarino, che s’interponeile; ma quello Arcivelcovo, certamente fedele al Re, fic-come quegli che non lafciava d’amare anche il povero fuo Popolo , difapprovando il tradimento fattogli dopo tanti giuramenti, inoltrò delle diiEcultà a mifchiarfi di nuovo in queili imbrogli. Non gliela perdonarono mai più i vendicativi Spagnuoli. Giacche niun effetto ebbero i tentativi fatti per altri mediatori di venire alla concordia , continuarono le oftilità . Crebbero intanto i fofpetti del Popolo contro il lor Generale Toralto , imputandolo di fegrete intelligenze col Viceré , e di aver impedito l’acquiilo di Sant’Ermo . Veri, o fallì chfe forteto querti reati, è certo, che nel dì n. d’Ottobre porto prigione e proceffato , ebbe troncato il capo , e il corpo fuo per un piede fu appiccato alla forca. In luogo di lui fu eletto per Capo del Popolo Gennaro Annefe, uomo di balla condizione. Conoscendo nulladimeno i più faggi del Popolo, che a lungo andare non potrebbono tener forte contro la potenza e rabbia degl’implacabili Spagnuoli; e tanto più, perchè la Nobiltà del Regno per la morte data a Don Peppo Caraffa , fembrava dichiarata contro la Piero™ XI. N 3 be>