Anno MDCLXXVI. 2.89 fa Odefcalchi, rifpofe: Ch’egli non avea cafa nè tetta"; e che teneva in preftito da Dio quella Dignità per bene noti già de’fuoi Parenti, ma (blamente della Chiefa,e de’fuoi Popoli. E perciocché graviffimi abufi erano fucceduti in addietro a cagion delle Franchigie, pretefe da i Miniftri de’Principi in Roma per l’a filo , che in effe trovavano tutti i malviventi, e per li contrabandi, che tuttodì fi faceano: intimò loro di rimediarvi,- altrimenti, giacché Dio l’avea meffo in quel governo con obbligo di vegliare alla quiete della Città e al pubblico bene, vi avrebbe egli trovato il rimedio. Tolto ancora fpedì a tutti i Principi Criftiani Lettere efortatorie alla Pace , efibendofi pronto ad andare iti perfona ad un Congreffo , fé foffe neceffario , purché fi teneffe in qualche Città Cattolica , a fin di proccurare un tanto bene. Perlo contrario efortò il Re di Polonia Giovanni Sobiefchi a feilener la guerra contro de’Turchi , finché aveffe ricuperato dalle lor mani Caminietz, e gl’inviò nello rteffo tempo un fufiìdio di cinquanta mila feudi. Con quelli parti diede principio l’incomparabile Innocenzo XI. alla carriera del fuo Pontificato , continuamente penfando alla riforma de gli abufi , al follievo de’fuoi Popoli, e al bene della Crirtianità. Qui perdè la voce Pafquino , e fe internamente fi lagnavano i cattivi di sì rigo-rofo ed auftero Papa , ne eliiltavano ben pubblicamente tutti i buoni. Gran teatro di guerra fu in queit’Anno la Sicilia. Da che fi avvide la Corte di Spagna, che con tutti gli sforzi fuoi apparenza non v’ era di fnidar da Meilìna i Franzefi, e di rimettere alla primiera ubbidienza quella Città, fece ricorfo alla collegata Ollanda , per aver de’ foccoriì, e forze tali da abbattere la Flotta Franzefe, che ne’mari di Sicilia mantenea la ribellion de’Meilìnefi . Fu dunque fpedita una Flotta Ollandefe comporta di ventiquattro Vafcelli da guerra fotto il comando del Viceammiraglio Ruyier, il cui folo nome voleva un’Armata per le tante fegnalate fue azioni in combattimenti navali. Giunfero gli Ollandefi fui fine del precedente anno a Melazzo, e congiunti con nove Galee, ed altri Legni Spagnuoli, andavano rondando per qualche imprefa; quando in que’mart capitò fciolta da Tolone e Marfiglia la Flotta Franzefe comandata dal Signor di Quene , in numero di venti navi da guerra, e fei Brulotti. Vennero alle mani predo di Stromboli nel dì 7. di Gennaio le due nemiche Armate; gran cannonamen-to, gran danno feguì da ambe le parti. Dopo molte ore di fiera battaglia celiarono le offefe , con ritirarli gli Ollandefi a Melazzo , ed entrare i Franzefi nel Porto di Meiììna , dove sbarcarono le munizioni da bocca e da guerra , che feco aveano condotto. Seguì pofeia una ben calda onichia nei dì 28. di Marzo fra gli Spagnuoli e Fran-Tomo X/. T