Anno MDCXIIL 37 tendenti. Tanto nondimeno operò dipoi il Governa tor di Milano , che l’induiTe a condifcendere ; ma il Cardinale diede in dietro, nè volle più confegnar la picciola Principefla. Allora fu che il Duca di Savoia fdegnato rifvegliò le antiche pretendoni della Tua Cala fopra il Monferrato , intorno alle quali , iiccome già vedemmo, non avea voluto decidere 1 'JmperaJor Carlo V. e lì venne ad una battaglia di penne , che farebbe terminata in tuoni e lampi, che non fanno paura. Mail Duca di Savoia determinò di accoppiarvi anche i fulmini, preparandofi a far guerra di fatto. Già avea delle truppe veterane i piedi , e cominciò adarrolarne molte di più, fperando di conquillare agevolmente il bel paefedel Monferrato, dove a riferva di Calale e della fuaFortezza, pochi altri Luoghi poteano far lunga renitenza. Era il Cardinal Ferdinando, che già aveva affunto il titolo di Duca , perfonaggio di poca dilin-voltura, e più torto fpeniierato che altro ne’grandi affari. Trova-vafi fenza milizie, e nè pur penfava daddovero a raunarne, e a premunire i Luoghi torti del Monferrato. Tuttavia lo fpinfero i fuoi Mini-ilri a ricorrere per patrocinio ed aiuto ai Re di Francia e di Spagna, e a tutti i Potentati d’Italia. Fu creduto, che la Spagna folle impegnata pel Duca di Savoia , ma i fatti non corrifpolero pofeia a quella voce, il Papa, che per attellato del Siri, facea fue delizie il ripofo, per fua naturai timidità alieni/fimo da’rumori, ma che fecondo il parere de’ più faggi, fi ricordava d’ciTere Padre comune, non fi volle mifchiare fe non con amichevoli ufizj in quelli imbrogli. I foli Veneziani e il Gran Duca Cofimo in Italia fi dichiararono favorevoli al Gonzaga, affinché gli Spagnuoli non fi ferviffero di quella occorrenza per islargare leali. Anche il Re di Francia, o fiala Regina Reggente, commofla fpezialmente dalla parentela co i Gonza-ghi, prefe la lor protezione, e fece fare intimazioni e minaccie al Duca di Savoia. Mail Duca, Principe di grande animo, nulla sbigottito per quello, nel dì io. o n. di Aprile col Principe di Piemonte, e col Principe Tommalo l'uoi Figli, mofle Tarmi fue contro il Monferrato. In poco tempo s’impadronì di Trino, e nel dì 25. la Città d’Alba dal Conte Guido di San Giorgio, fu non folamente prefa, ma anche faccheggiata, e il Vefcovo llellb maltrattato e fatto prigione . Così Dianoe la Terra di Moncalvo, ed altri Luoghi, ( fuorché Cafale, Pontellura, la Rocca d’elTo Moncalvo, e Nizza della Paglia ) vennero in potere del Duca. Ì^ER tali novità i Veneziani fomminiilrarono danaro al Cardinale Duca, acciocché facefle una leva di tre mila Tedefchi. Egli ne ordi-Tomo XI. C 3 n°