I MONACI BASILIANI dTtALIA IN ÁLBANIA 149 Ora Ira le benefiche iniziative uscite dall’Italia, una ve ne ebbe degna di attenzione e di studio: la Missione dei Monaci Basiliani nella Chimara. Ai lettori nostri e a quanti con amore si occupano della rinascita del generoso popolo albanese tornerà certamente gradito il ricordo di questa pagina di storia missionaria, poiché in realtà essa fu compiuta con grandi sudori e con sacrifici indicibili e scritta da Italiani per adozione, da Albanesi per origine e da Monaci per professione. Nè in mani più benefiche poteva ricadere la missione, poiché sarebbe stato difficile, e lo sarà sempre, avere un elemento più omogeneo di quello, costituito da uomini dotti, aventi comune l’origine, le tradizioni, l’idioma e i riti religiosi. Lo diciamo subito : i Monaci, che per più di un secolo curarono la missione apostolica nella Chimara, furono tutti italiani delle Colonie Albanesi di Sicilia. Teatro delle fatiche loro e dell’apostolato fu la regione montuosa che, a partire dalla catena littoranea degli Aerocerauni, si dilunga fino aH’imboccatura del canale di Corfù e che all’epoca dii cui parliamo era discretamente popolata con una serie di villaggi, dei quali i documenti ci conservano i nomi, come vedremo, sparsi tra i monti e nel retroterra, da Kudesi a Delvina. Ma « Cimarra, da cui ha preso nome tutta la re-« gione, è situata in capo di una montagna che riguarda « al confronto l’isola di Corfù nel mare Eolico, capo « della provincia, e si rende forte perchè viene munita « dalla sommità del monte; circondata da grebani e « falde scoscese, essendovi un torrente profondo, quale « serve per difesa della città ». Nello stendere questi brevi appunti ci saranno di guida i pochi documenti che son giunti fino a noi, e, come base speciale, una lunga Relazione di un antico