132 Roberto Almagià dedurre dallo studio della vegetazione naturale sulla quale si ha qualche buon lavoro recente (1). Ma si rimpiange grandemente la mancanza dì una rete di osservatori meteorologici in funzionamento regolare. La organizzazione di un Servizio Meteorologico di stato, quale esiste ormai in tutti i paesi civili di Europa, appare una delle necessità più urgenti, e non solo nei riguardi della conoscenza scientifica del paese, ma anche per una serie di applicazioni pratiche (regolamento dei corsi d’acqua, utilizzazione di energia idroelettrica, bonifiche, irrigazioni ecc.) che interessano vari rami della economia dello Stato. Ed accanto al Servizio meteorologico, sarebbe da desiderare di veder sorgere un Servizio geodinamico. I recenti movimenti sismici che hanno arrecato gravi danni alla così detta Riviera Albanese (21 novembre 1930; tre villaggi interamente distrutti — Dukati, Pa-lasa, Terbac, molti altri gravemente danneggiati; 10 mila persone senza tetto) e alla regione di Korcia (28-29 gennaio 1931; alcune centinaia di case danneggiate nella sola città) hanno richiamato l’attenzione sul fatto che l’Albania, come altri paesi circummediterranei di analoga « struttura » geologica e tettonica, è di frequente soggetta al flagello dei terremoti. Un recente catalogo dei terremoti del bacino del Mediterraneo (2), pur limitato soltanto a quelli disastrosi (gradi IX e X della scala Mercalli), ne registra oltre una ventina che inte- (1) Oltre alle opere generali dell'Adamovii, del Turrii e di altri, riguardanti la intera Penisola Balcanica, si hanno scritti speciali del Markgraf e del nostro Baldacci. (2) A. Cavasino, Catalogo dei terremoti disastrosi avvertiti nel bacino del Mediterraneo dal 1501 al 1929, in « Pubbl. della Commissione italiana per lo studio delle grandi Calamità », voi. II, Roma, R. Acoad. dei Lincei, 1931, pagg. 37-60.