176 D. Nilo Borgia « Vostra Santità i Vescovi e i Sacerdoti Greci (28) da « lui mandati in Sicilia, in Apulia e in Calabria per as-« sistere le Chiese Greche di quelle province. « Mi assicurava inoltre che da lunga data, fin dal « tempo in cui Costantinopoli cadde nelle mani dei Turee chi, dai Sommi Pontefici di felice memoria, predleces-« sori della Santità Vostra, era stata lasciata ai suoi prete deeessori piena giurisdizione ecclesiastica su i Greci « di dette contrade. Ora invece, dai Vescovi cattolici (29) « di quelle parti viene essa menomata ai Vescovi Greci « che colà si recano, e impedito di esercitarla, cosichè « coloro i quali desiderano di avviarsi al Sacerdozio deb-« bono con grande pericolo da parte dei Turchi, recarsi « ad Ocrida per ricevervi i Sacri Ordini. (28) Di due Ira quei Vescovi ci è giunto col nome un ricordo personale. Sono in nostra mano due preziosissimi AvTi(ir)voia, consacrati rispettivamente l’uno dal Vescovo di Metone chiamato Neofìto; l’altro da un Gahriel Metropolita di Lesbo, come si desume dalla rituale iscrizione che corre attorno ad lembi di ciascuno. Riserbando ad altro luogo l’illustrazione del primo, riportiamo qui la riproduzione (v. tav. 1) e l’iscrizione del secondo : 0Y2IA2THPION 0EION KAI IEPON TOY TEAEI20AI AI1 AYTOY TA2 0EIA2 MYSTATOriAS EN IIANTI TOIIQ THS AE2IT0TEIA2 KYPIOY, KA0IEPQ0EN YnO THS XAPITOS TOY IIANAriOY IINEYMATOS, IIAPA TOY IIANIEPIQTATOY MHTPOIIOAITOY MH0YMNH2 YIIEPTIMOY KAI ESAPXOY I1A2H2 AE2B0Y KYPIOY TABPIHA. Disgraziatamente il testo è senza data: ma si sa che Gabriel visse e si rese noto nella prima metà del secolo XVII; nel 1613 era già Esarca del Patriarca di Costantinopoli. La pittura delYAntimension di cui qui si tratta, lo colloca circa queisto tempo; poco più tardi il disegno cominciò ad essere meno arcaico. I due Avuu.r|v