M Matteo Bartoli Un esempio decisamente negativo è, nel caso nostro, quello di basilica ed ecclesia, nel significato di « aedee sacra Chistianorum ». Certo è bene interrogare in proposito l’archeologia, cioè la storia della basilica e di altre costruzioni simili. Ma per la ricerca del solo rapporto cronologico tra la voce basilica e la voce ecclesia, nel significato che ho detto, l’archeologia non insegna disgraziatamente nulla: v. la nota 82. III. — Resta il tipo lat. cogitare e lat. pens'tre, nel significato di « pensare ». La prima fase è più antica che la seconda, come risulta dalla cronologia dei testi e dalla geografia delle aree. 11 Maver si domanda ora se quel rapporto cronologico risulti anche dalla normalità fonetica. L’ital. pensare, il frane, penser e sim. sono « anormali » di fronte all’ital. pesare, e anche di fronte al romeno cugela(re), che sono « normali ». Ma possiamo noi dedurre che cogitare è più antico che pensare? Si confrontino queste coppie: fasi anteriori: fasi seriori: basilica romeno biseried (norm.) ecclesia fr. église (anorm.) cogitare » cugetare » pensare » penser » incipere » in ce pere » cuminitiare » cominciare » monumentimi » mormìnt (anorm.) tumba it, tomba (norm.) uber » uger » mamm-ella » mammella » vitricus » vitreg » patrinius » patrigno » Tutti questi esempi sono tolti dal gruppo donde proviene l’esempio di cogitare e pensare (v. Studi rumeni, I, 24: sono esempi raccolti per un’altra questione. Ora, come si vede da questa tabella, le voci anormali seriori (fr. église, ecc.) sono tanto numerose quanto le anormali anteriori (rom. mormint ecc.). Perciò la distinzione di normale e anormale non serve nel caso nostro. Per di più è da ripetere che cotesti termini sono sempre, in tutti i casi, termini equivoci e nebulosi, e in queBto ho il consenso autorevole di Antoine Meillet (111). In conclusione, il Maver ha ragione nel primo caso (tipo scalper e scalpellus) e torto, secondo me, nell’ultimo (cogitare e pensare), e negli altri ha ragione e torto, insieme. Comunque, egli ha bene osservato che io dovevo menzionare tutti questi casi all’inizio della prima parte deiV Introduzione. Se così avessi fatto, avrei evi-