62 Matteo Bartoli nestra, o meglio, scacciati dal finestrino, rientrano dal portone! ». Quanto poi alle norme fonetiche il Goid. sa che io non solo non voglio scacciarle, ma anzi vado molto volentieri alla caccia di esse: v. Riv. di filol. LIX 218, nota 1. « Il est évident qu’il [l’autore deü’Introduz.] ne veut pas introduire une anarchie dans la conception des changements linguistiques. Au contraire il veut nous en donner une notion plus précise plus disciplinée et plus riche ». (Maver, Slavia VII 147; v. ancora la nota 137. 58. — Scrive il Goid., pag. 189: poiché le norme neolinguistiche « sono intuitive, l’utilità di quei termini: maggiore, latercde, seriore e via dicendo, si riduce a non più che a quella d’una classificazione e di un’eventuale denominazione di dati schemi geografico-linguistici : è una utilità rettorica, vale a dire, pari a quello dei termini dei vecchi retori: la similitudine, l’iperbole, la prosopopea, e via dicendo » ! ! 58.* —• Cfr., per es., l’inizio della recensione del Maver (Slavia VII 144): « Depuis presqu’une vingtaine d’années M. Bartoli... professe des idées... en grande partie nouvelles sur la méthode des recherches linguistiques et même sur le but et l’essence de la linguistique en général. 59. — Cfr. Albert Dauzet, La Philosophie du Langage, Parigi 1912, pp. 189 e 191. Sono dolente di non poter consultare le edizioni successive. 60. — « C’est là le fruit de recherches patientes, et extrêmement consciencieuses, qui ont duré au moins ime quinzaine d’années »: Maver, Slavia VII 145. 61. — V. Maver, Slavia VII 145. 62. *— A proposito di principi intuiti e non formulati v. Millardet, Linguistique et dialectologie romanes, problèmes et méthodes, Montpellier-Parigi 1923, pp. 44 e 355 (a proposito di pervanche) e Revue des langues rom. XLII 413. 63. — « Perché appunto questo capitolo non à alcun carattere di novità metodica, tralascio di fare le non poche, osservazioni particolari che pur esso suggerirebbe ». Goid., pag. 204, 41. — Tuttavia egli riconosce, onestamente, un merito anche a quel capitolo. Ne riporta la conclusione e scrive: « Sono constatazioni certo utili : ma quale insegnamento metodico nuovo se ne può trarre? » (pag. 203). Cfr. § 6. 64. — «In certi casi le norme su riportate tornano », e cioè « solo quando, come negli esempi sopra riferiti equa e