48 Matteo Bartoli nell Atlante linguistico albanese. E quanto all’ordine cronologico si noti che gli elementi greci dell’albanese provengono dal greco moderno e medio, molto più che dal-lantico (134), e gli echi dei substrati pregreci e prealbanesi della Penisola balcanica sono giunti nell’albanese molti secoli più tardi che le innovazioni d’età ario-eu-ropea. Ma cotesta diversità non è dia intendere nel senso che le viene attribuito da alcuni studiosi. Questi distinguono, nel caso nostro e in altri simili, le affinità « genetiche » dalle « storico-geografiche », e chiamano genetiche le concordanze sorte già nella sede preistorica degli Ario-europei, e storico-geografiche quelle che sono sorte poi nelle sedi storiche dei Greci, degl’llliri, dei Traci ecc. (135). Ma, ,a rigore, anche le prime sono storico-geografiche. Sono geografiche come si è veduto appunto in questo saggio. E non si possono distinguere dalle storiche, perché tutte le creazioni dei linguaggi, di tutti i tempi e di tutti i luoghi — dalla più remota e nebulosa preistoria dell’umanità ai tempi più recenti e rischiarati dlalla piena luce della storia, nelle terre più lontane da noi e nelle più vicine — tutte le creazioni dei linguaggi hanno una « genesi » assolutamente identica a quella delle creazioni che perennemente rifiorisce ai tempi nostri e in casa nostra: sono creazioni, cioè, non sorte da nulla, ma dall’imitazione di altri linguaggi, parlati da un altro individuo o in un altro momento (135*). l'una teorica e l’altra pratica. Dalla seconda parte, che si riferisce a diverse questioni di metodi, e più specialmente alle norme neolinguistiche (v. § 4), si possono ricavare due conclusioni : una è teorica e l’altra è pratica.