I CONFINI POLITICI DEL REGNO D’ALBANIA 145 versa il torrente Pavia e passando a sud del villaggio di Conispoli e sulla cresta delle colline di Capo Stilo raggiunge la baia di Ftelia sul canale di Corfù. I concetti che hanno presieduto alla determinazione della frontiera del nuovo’ Stato albanese sono stati essenzialmente politici, quindi i confini non rispondono a concetti geografici; essi attraversano laghi, bacini fluviali, creste montane, passando dia una parte all’altra degli spartiacque. Il bacino del lago di Scutari è stato diviso tra Jugoslavia ed Albania, la Boiana è solo in parte tutta dell’Albania, per il resto è divisa con l’Ju-goslavia; l’alto bacino del Drin Bianco, la parte superiore del Drin Nero a monte della regione di Dibra sono stati assegnati all’Jugoslavia; dei laghi di Okridla e di Prespa soltanto una piccola parte è stata lasciata all’Albania; alla Grecia sono stati dati alcuni tratti dell’alto bacino del Devoli, la parte più montana del bacino della Yoiussa e dei suoi affluenti Sarandaporos e Drinos, la parte superiore del bacino del torrente Pavia che sbocca nel lago di Butrinto. Evidentemente le condizioni di sicurezza dell’Albania di fronte ad un’azione dall’estemo non possono essere che molto precarie e difficili. Nè i confini hanno potuto rispettare i limiti amministrativi e nemmeno i territori delle tribù, e così sono state spezzate zone economiche staccandole dai loro centri e dai loro mercati naturali. I migliori terreni, come quelli della Metohia, sono stati tolti all’Albania; soltanto l’intensiva messa in valore dell’attuale territorio albanese potrà compensare in parte le amputazioni subite. Dal punto di vista etnico il confine attuale raccoglie nei 28.000 chilometri quadrati di superficie del Regno di Albania una massa compatta di circa un milione di Albanesi, massa tra la quale soltanto nei distretti di Studi Albanesi, II 10