I CONFINI POLITICI DEL REGNO D’ALBANIA 143 Gran Bretagna presieduta dal generale Enrico Teliini venne costituita il 18 gennaio 1922 ed inviata a definire sul terreno la frontiera terrestre dell’Albania. La Commissione operò sul terreno tra il 1922 ed il 1925 in mezzo a contrasti, ostruzionismi, incidenti di’ogni genere provocati dagli Jugoslavi e dai Greci. Gli ufficiali della Delegazione italiana furono massacrati a tradimento (1) il 27 agosto 1923 presso Delviuaki in territorio greco mentre da Gianina si recavano in automobile ad eseguire una ricognizione sul confine della valle del Drinos. Al generale Teliini successe il generale Pietro Gazzera. Le maggiori difficoltà vennero incontrate per definire le questioni concernenti : i confini di Koritza (Monti Gramos), la zona del Vermosh (Alpi Albanesi), il monastero di S. Naum (lago di Okrida); più volte dovè intervenire la Conferenza degli Ambasciatori. Il tracciato della frontiera delimitato sul terreno venne stabilito dai due protocolli di Firenze: 27 gennaio 1925 per la frontiera greco-albanese, 26 luglio 1926 per la frontiera jugoslava-albanese. La Conferenza degli Ambasciatori con atto finale del 30 luglio 1926 dichiarò la frontiera dello Stato albanese « regolarmente e validamente determinata, tracciata e delimitata ». Confine jugoslavo-albanese. — Sviluppo di 477 km. circa. Partendo dalla foce della Boiana sull’Adriatico ne risale il corso fino al villaggio di Goriza, di là lasciando il monte Tarabosc all’Albania attraversa il lago di Scutari fin entro la baia di Liceni Hotit, attraversa il torrente Cem e raggiunge il monte Vila (m. 2090). Di qui fa un saliente acuto sulle Alpi Albanesi a nord (1) Generale Teliini, maggiore dott. Corti, tenente Bonacini, autista Fameti, interprete albanese Craveri.